IL RAGAZZO DELLE STELLE
Se fosse ancora vivo, oggi
compirebbe ben 80 anni... il "ragazzo delle stelle" che nel 1954
sfondò la porta di una stanza che conteneva un prezioso tesoro chiamato
"Musica moderna".
E con lo sfondamento di questa
porta, automaticamente vennero abbattute anche le allora apparentemente solide
mura del razzismo musicale, elevando finalmente alla massima serie anche la
musica nera. Quest'ultima, unita a quella bianca (anche se non esiste musica
"bianca" o "nera"... esiste solo la Musica, e basta!),
regalò pure ai bianchi tanto blues, soul, gospel e mille altri generi. E più
avanti, Beatles, Rolling Stones, Genesis, Pink Floyd e tantissima altra bella
musica... persino quella elettronica.
Partì tutto da lì, dal "ragazzo
delle stelle" che con il suo talento e la sua freschezza giovanile
"controcorrente" scardinò gli ormai consunti dettami della
"musica da salotto", portando una ventata d'aria fresca e rompendo un
po' tutti gli schemi, anche quelli non prettamente musicali, riuscendo ad
imporre quell'American Dream fatto non solo di Juke-box, di ragazze con le
gonne corte, di Teddy Boys e di sfavillanti Cadillac, ma anche e soprattutto di
una visione del futuro assai più rosea e meno ipocrita e perbenista di quella
data dal Presidente "Ike" Eisenhower (e successivamente dai Kennedy)
e da un po' tutto il modo di pensare dell'epoca. Modo di pensare ancora
pesantemente oppresso da schemi mentali ormai obsoleti, e dalla paura -allora
concreta- di possibili sviluppi negativi della Guerra Fredda.
Come detto, il tutto iniziò esattamente
un torrido pomeriggio del 5 luglio 1954, a Memphis (Tennessee), nella piccola
sala d’incisione di Sam Phillips (un vecchio garage riconvertito in sala
d’incisione, per l’appunto) chiamata “Sun Records”, e situtata al numero 706 della Union
Avenue.
Originariamente denominata Memphis Recording Service, la Sun Records era prevalentemente un’etichetta discografica “controcorrente”; Sam Phillips, il “grande capo”, produceva tutta quella musica che veniva regolarmente ignorata altrove. E nella Sun, ricordiamolo, passarono alcuni dei migliori performer di Blues, Country e Rhythm and blues del delta del Mississippi; gente come, per fare qualche nome, B.B. King, Howlin’ Wolf, James Cotton…
Successivamente, nella Sun giunsero anche dei
musicisti-performer bianchi che, in seguito, divennero autentiche leggende. Cito per tutti Johnny Cash, Carl Perkins, Roy Orbison
e Jerry “The Killer” Lee Lewis.
Il giovanissimo camionista della
ditta Crown Electric, Elvis Aaron Presley, nato a Tupelo, era già da un po’
nella squadra di Sam; squadra composta anche dal chitarrista Winfield Scott
Moore III, chiamato da tutti semplicemente Scotty
Moore, e William “Bill” Black, contrabbassista. Questi ultimi due provenivano
da una propria formazione Country, gli Starlite Wranglers.
Era ormai tutto il giorno, dopo un
mese fitto di registrazioni e prove a vuoto, che i tre provavano e riprovavano
vari pezzi, senza cavare qualcosa di buono.
Verso la fine della giornata, a
tarda sera, Sam Phillips si fermò nell’atrio della Sun a chiacchierare con
alcuni amici. Scotty e Bill avevano già mollato gli strumenti, per andare a
casa.
Elvis, ancora in studio d’incisione,
preso dalla rabbia e dallo sconforto per la session infruttuosa, imbracciò la
sua chitarra Martin, e, istintivamente, iniziò a suonare come un pazzoide, a
doppia velocità, un vecchio blues di Arthur “Big Boy” Crudup, intitolato
“That’s All Right Mama”.
Subito dopo, rientrarono nella sala
anche Scotty e Bill, per suonare assieme ad Elvis.
Sam Phillips, sentendo questa musica
“nuova”, strabuzzò gli occhi e corse nella sala, chiedendo a gran voce: “COSA
E’ QUESTA ROBA?????”……….
“Mah. Non lo so.” Rispose Elvis.
“L’ho fatta di getto, così, tanto per scaricarmi i nervi accumulati durante
questa giornataccia.”
Allora Sam, disse: “Qualunque cosa
stavate suonando… dovete risuonarla di nuovo. Dobbiamo inciderla
assolutamente!!!”
E così fu. Bastarono solo pochissime
registrazioni, ed il Master della canzone era pronto! Un vecchio blues rinato a
nuova vita, con un sound assolutamente innovativo, ed una voce bianca e, al
tempo stesso, nera!!!
In un solo momento, la musica
mondiale aveva compiuto un balzo in avanti di secoli. Allo stesso modo, il
costume e la società balzarono anch’esse in un futuro che segnava veramente
l’inizio del “sogno americano”; la ribellione giovanile si faceva viva, per poi
trasformarsi in uguaglianza e progresso. Come detto, le barriere razziali
vennero abbattute in quella manciata di note incise alla Sun Records!
Innovazioni e sperimentazioni musicali,
ribellione giovanile ed emancipazione erano un'utopia figlia del
"demonio". Ma poi giunse lui; voce perfetta e duttile, talento unico,
grinta esplosiva ed una grandissima umiltà, nonostante sia stato il più grande
in assoluto.
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Adesso il mondo era finalmente
pronto per il fragoroso scoppio del Big Bang musicale (e non solo).
Subito dopo “That’s All Right Mama”, il trio
registrò anche “Blue Moon of Kentucky”, storico pezzo del genere Bluegrass, e
reso celebre da Bill Monroe.
E il singolo, numerato 209 nel catalogo della
Sun Records, fu poi pronto per essere stampato.
Il 19 luglio del 1954, ecco il disco bello e
pronto per essere distribuito e mandato in onda dalla radio locale, l’emittente
Whbq del dj Dewey Phillips, all'interno del programma musicale "Red, Hot & Blue".
Alla prima messa in onda della nuova canzone, il
botto totale!!! I centralini impazzirono: centinaia di ragazzi iniziavano a
voler sapere di tutto e di più su quel cantante dalla voce profonda e così
sensuale. Contando anche la musica, pure essa assai particolare. Una musica
che, come la voce stessa di Elvis, rompeva tutti gli schemi tradizionali.
Un altro brano, dove maggiormente si notava la
presenza assoluta delle nuove sonorità, fu “Mystery Train”; la chitarra Gretsch
di Scotty, conferì al suono un andamento ipnotico e quasi psichedelico.
L’eco “alla
Sun” (a causa dei microfoni non proprio di buona fattura, peraltro attaccati
fra di loro con il nastro adesivo!!!) riuscì a conferire quell’aura in più di “fantascienza
sonora” che contribuì molto a delineare pure lo stile di altri artisti in forza
alla Sun.
Mystery Train. Il viaggio notturno e senza fine
di un treno americano, dove il protagonista del brano è stipato in uno
scompartimento, perso a rimembrare un amore passionale e senza fine… proprio
come il viaggio del treno del mistero! (a questo brano, poco più sotto, dedico
un pupolo/disegno)
Questo era uno dei brani maggiormente apprezzati
da Presley. Inoltre, resta uno dei punti più elevati della musica rock mondiale
di ogni tempo.
Dall’iniziale successo, partirono subito i tour
di rito. Dapprima nelle fiere del bestiame e poi, via via, nei teatri di varie
città e cittadine dell’America di metà anni ’50.
Ogni esibizione era uno
scandalo per i benpensanti dell’epoca, poiché Elvis sul palco si muoveva come
un’iguana, provocando le urla di giovanissime adolescenti (ma anche di donne
mature) letteralmente impazzite per questo baldo giovanotto dagli occhi
azzurrissimi, ciuffo ribelle e voce nera ma anche dolce e romantica.
L’Elvismania crebbe sempre più, ma con essa fiorirono,
immancabili, anche le lamentele dei puritani. In una regione dello stato
americano, ad Elvis venne addirittura intimato di non metter piede poiché
bandito per legge da tale regione. Il rischio, in caso contrario, era quello di
finire in prigione, senza se e senza ma.
Perché, bisogna sottolinearlo ancora una volta, prima
di Elvis la musica era divisa a livello sociale e razziale; musica nera (jazz,
gospel, blues, ecc... ) e musica bianca (country, melodica, folk, ecc... ). Il
rock era una cosa assolutamente inesistente. I giovani dei primi anni '50 erano
già "vecchi" a 18 anni, vestendosi in gingheri e ascoltando Sinatra e
Co., come i loro genitori ultrabacchettoni.
Successivamente, Elvis lasciò la Sun per entrare
alla storica RCA (grazie al dubbio manager “Colonnello” Tom Parker, un
clandestino olandese assai trafficone). All’RCA, Elvis consolidò
definitivamente il suo successo, grazie anche alle prime apparizioni televisive
che ne derivarono. Al trio s'aggiunsero anche il batterista D.J. Fontana ed il gruppo vocale "The Jordanaires". I brani incisi con la nuova etichetta furono un susseguirsi
di storici successi del Rock ‘n Roll; “Blue Suede Shoes”, “Heartbreak Hotel”,
“Loving You”, “Teddy Bear”, “Rit It Up”, “Blue Moon”, “Shake, Rattle and Roll”,
ecc…
Il resto è storia della musica e del costume. Elvis
incontrerà poi momenti ancor più alti, e momenti bassi, ma io ho voluto
occuparmi solo degli inizi, cercando di essere il più stringato possibile
proprio per non annoiare il lettore non specificatamente appassionato di Elvis
e/o di rock, pop e altro.
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Qui di seguito, come detto, ecco alcuni miei
pupoli (disegni) in omaggio ad Elvis e, in particolare, alla prima metà degli
anni ’50. (cliccateci sopra per visualizzarli in grande)
Comincio con “Good Rocking Tonight”; canzone che
parla di balli, ma in realtà allude anche al sesso. Una Cadillac rosa –simbolo
del Rock ‘n roll- unita al volto di un giovanissimo Elvis, vestito “come un
marziano” (opinione di chi lo guardava allora), e la locandina della nota
manifestazione musicale americana chiamata “Louisiana Hayride”, dove Elvis si
fece conoscere agli inizi della sua folgorante carriera.
Secondo pupolo… “My Baby Left Me”; la storica e
indissolubile unione donne-motori. Unione che iniziò ad essere sempre più
spregiudicatamente costante proprio a partire dallo scoppio del R ‘n R.
Terzo pupolo… MYSTERY TRAIN
Il treno del mistero; bello, lungo e sferragliante nella notte accesa di passione. La scena notturna è vista, di "nascosto", dall'interno di una Cadillac rosa, ferma ed immobile in un terrapieno lontano dalla città. Saranno le 4.00 di notte, all'incirca.
Subito fuori dall'automobile, s'intravede giungere un'auto della polizia... i due poliziotti a bordo vedono quest'auto ferma lì fuori, a quell'ora tarda, e stanno per controllare che non sia rubata o chissà cos'altro.
Ma in realtà, perché quell'auto sia lì lo si può capire proprio dall'interno (noi spettatori privilegiati... siamo tutti all'interno di questa Cadillac, ma nessuno ci vede; potenza dello spettatore aldiqua dello schermo!)... osservando lo specchietto retrovisore.
Ma forse proprio la scena intravista nello specchietto può spiegare l'arrivo della polizia; due giovani innamorati e molto "rock", fuggiti nella notte, mentre genitori old style in un'America bigotta,li cercano, preoccupati.
E tutto questo accade mentre alle loro spalle, improvvisamente nella notte, giunge il treno del mistero, squarciando la notte stessa; un treno bello, lungo e sferragliante nella notte accesa di passione...
... Train train, comin’ down, down the line…
Train train, comin’ down down the line…
Well it's bringin’ my baby, ‘cause she's mine, all, all mine…
She's mine, all, all mine…
Il treno del mistero; bello, lungo e sferragliante nella notte accesa di passione. La scena notturna è vista, di "nascosto", dall'interno di una Cadillac rosa, ferma ed immobile in un terrapieno lontano dalla città. Saranno le 4.00 di notte, all'incirca.
Subito fuori dall'automobile, s'intravede giungere un'auto della polizia... i due poliziotti a bordo vedono quest'auto ferma lì fuori, a quell'ora tarda, e stanno per controllare che non sia rubata o chissà cos'altro.
Ma in realtà, perché quell'auto sia lì lo si può capire proprio dall'interno (noi spettatori privilegiati... siamo tutti all'interno di questa Cadillac, ma nessuno ci vede; potenza dello spettatore aldiqua dello schermo!)... osservando lo specchietto retrovisore.
Ma forse proprio la scena intravista nello specchietto può spiegare l'arrivo della polizia; due giovani innamorati e molto "rock", fuggiti nella notte, mentre genitori old style in un'America bigotta,li cercano, preoccupati.
E tutto questo accade mentre alle loro spalle, improvvisamente nella notte, giunge il treno del mistero, squarciando la notte stessa; un treno bello, lungo e sferragliante nella notte accesa di passione...
... Train train, comin’ down, down the line…
Train train, comin’ down down the line…
Well it's bringin’ my baby, ‘cause she's mine, all, all mine…
She's mine, all, all mine…
Qui sotto, invece, una foto odierna (8 gennaio
2015) raffigurante la tomba di Elvis a Graceland (la villa di Elvis, a Memphis).
La tomba è già contornata da alcuni omaggi provenienti un po’ da tutto il
mondo, e in primo piano… lo vedete? Sì, è il mio pupolo “Good Rocking Tonight”
postato poc’anzi.
Ringrazio l’amico Ivan Pusterla, il quale
essendo presente a Graceland mi ha fatto il favore di lasciare sulla tomba di
Elvis, la copia del mio pupolo. E’ la mia maniera per essere lì con il cuore,
perlomeno.
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Qui sotto, un video di Lorenzo Pilat
risalente al 1989, e contenente un’esibizione live dedicata ad Elvis Presley.
Lorenzo è pure lui, da sempre, un grandissimo fan del Re. Quindi, essendo di
Trieste ed essendo in tema Elvis, qui ci sta bene tale video.
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Infine, vi lascio con alcuni video e videoslide contenenti brani del periodo anni ’50 (soprattutto del periodo Sun) e qualcosina degli anni ’60. Ho cercato di selezionare un po’ il meglio, ma è un’impresa impossibile poiché la musica di Elvis, tra oltre 700 canzoni incise e tantissimi concerti live, spazia veramente da un genere all’altro. E al 97%, tutte le decadi musicali elvisiane sono composte da Musica di Qualità !
Infine, vi lascio con alcuni video e videoslide contenenti brani del periodo anni ’50 (soprattutto del periodo Sun) e qualcosina degli anni ’60. Ho cercato di selezionare un po’ il meglio, ma è un’impresa impossibile poiché la musica di Elvis, tra oltre 700 canzoni incise e tantissimi concerti live, spazia veramente da un genere all’altro. E al 97%, tutte le decadi musicali elvisiane sono composte da Musica di Qualità !
MYSTERY TRAIN:
GOOD ROCKING TONIGHT:
BLUE MOON OF KENTUCKY:
TOMORROW NIGHT:
HOUND DOG Live:
BLUE SUEDE SHOES Live:
LOVE ME TENDER:
LOVING YOU (Farm version):
Qui di seguito, canzoni anni '60...
RECONSIDER BABY:
ARE YOU LONESOME TONIGHT:
TOMORROW IS A LONG TIME:
MILKY WHITE WAY - Take 5 (Gospel):
TRYING TO GET TO YOU Live Comeback 1968:
SUSPICIOUS MINDS Live in Las Vegas 1969:
Auguri Elvis Aaron Presley!
René
6 commenti:
Grande René ! Bellissimo articolo con eccellenti inserimenti ! :)
Caro René, ti faccio i miei più vivi complimenti per questo tuo BELLISSIMO atto d'Amore per Elvis! Oltre ad essere un articolo davvero interessante e davvero ben articolato!
Sono anch'io felice per te, per essere giunto fino ad Elvis attraverso le mani di Ivan...
Elvis oggi compie 80 anni...io li ho chiamati 80 anni d'amore...
Ne passeranno altrettanti di anni ed ancor di più ed Elvis sarà sempre vivo e splendente come l'eterno ragazzo delle stelle, come hai precisato bene tu....
Ancora complimenti e grazie!
grandioso servizio.un vero giusto riconoscimento all'immenso ELVIS
grazie Renè .
bruno pause
Grazie a tutti voi, carissimi !!!
Scusate se tardo un po' a pubblicare i commenti. Ho messo la moderazione a causa dei soliti spammer (che abbondano in ogni sito e blog).
E ritorno di nuovo a ringraziare anche il simpatico e bravissimo Ivan; mi ha fatto veramente un bel regalo, in attesa che possa io stesso varcare personalmente (un giorno non lontano) quel cancello fatto di note musicali su un pentagramma da sogno.
Grazie ancora, e passate pure a trovarmi anche qui ogni tanto.
Grazie René, bell'articolo! Colgo l'occasione per salutare il signor Bruno Pause, che non conosco personalmente ma ricordo con gran piacere per le sue belle trasmissioni-maratona su Elvis, in onda su Radio Express negli anni '80. Andrea Zullian
Inserisco un commento di Bruno Pause (che non riesce a postare, credo a causa del server di blogger, o dell'account Google che fa le bizze):
"avevo risposto ad Andrea ringraziandolo delle memories..,,che ricordo con piacere quel bel periodo delle radio..
inoltre dicevo di conservare ancora le registrazioni delle trasmissioni...quasi tutte....
ciao
bruno"
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Inoltre, devo approvare i commenti prima della pubblicazione sul blog, solo per evitare spam e troll.
Infine, in questo blog non sono graditi commenti anonimi, provocatori oppure offensivi. Esiste la libertà di opinione e critica alle tesi espresse ma la si esercita firmandosi (va bene anche un nick) e, come già detto poc'anzi, con educazione.