Bondì, mularia mata...
Oggi vi voglio parlare della conosciutissima (non solo dai triestini)
canzone popolare "La mula de Parenzo".
Canzone prevalentemente triestina, però notissima anche in tutta
Italia.
La canzone nacque più di due secoli fa (fine del '700) come una
semplice barcarola istroveneta, probabilmente intonata dai pescatori polesani
che a loro volta l'avranno sentita fischiettare da pescatori veneti.
Inizialmente, la canzone si intitolava "La goba de Parenzo".
Non si è mai saputo chi fosse questa famosa ragazza, né se fosse
"goba" o "drita". Però sembra sia esistita realmente.
Sicuramente sarà stata, come dice la canzone, una venditrice della
cittadina istriana, poi inserita come "protagonista" di questa
barcarola che era solo strumentale.
E non era comunque completa.
Inizialmente, il testo faceva solamente:
"La mula de Parenzo
ga messo su botega
de tutto la vendeva, de tutto la vendeva... "
E finiva più o meno così, ripetendo il tutto ad libitum
Più avanti, come capita in tutte le canzoni popolari di tradizione
orale, qualcuno decise di continuare le strofe iniziali.
La canzone, così, s'allungò con "el bacalà che no xe in
vendita"...
Quindi:
"La mula de Parenzo
ga messo su botega
de tutto la vendeva, de tutto la vendeva
La mula de Parenzo
ga messo su botega
de tutto la vendeva, fora che 'l bacalà... "
Con un bel ZAN-ZAN finale a chiudere la strofa del baccalà!
Qualche tempo dopo, qualcun altro decise che quel ZAN-ZAN finale non
andava bene, così si decise di aggiungere un'altra strofetta. E cosa si poteva
aggiungere per terminare la musica? Ovviamente la frase "percheeé non
m'aaaamiii piuuuù !!!"
E cosa c'entra "perché non m'ami più!" ?
Assolutamente niente, però si lega bene con la metrica del testo e la
musica, quindi va bene così. Difatti, la tradizione orale di un popolo si
protrae nel tempo, aggiungendo e/o togliendo qualcosa al frammento precedente,
sia esso un frammento di testo, canzone o altro.
Anche le leggende più famose differiscono in alcuni particolari, a
seconda dei luoghi e dei tempi, proprio perché le stesse leggende vengono
abbandonate e poi riprese da altri lungo la strada.
Intanto il tempo passava e questa canzone si diffondeva sempre di più
tra i vari pescatori ed anche il contado, arrivando sempre più in alto, verso
Trieste. Siamo ormai alla fine del 19° secolo.
Altre strofe di vario tipo (a doppio senso, a scherzo, a narrazione di
un modo di dire, ecc... ) si aggiungevano negli anni, tipo:
"Se el mar fussi de tocio
e i monti de polenta
oi mama che tociade, oi mama che tociade...
Se el mar fussi de tocio
e i monti de polenta
oi mama che tociade, polenta e bacalà, perché non m'ami più!!!"
Nel mezzo della canzone, qualcuno inserì una marcetta asburgica. Le
marce asburgiche di fine '800 erano terreno fertile per le rivisitazioni
popolari, soprattutto da parte dei triestini. Quasi tutte le canzoni popolari e
folkloristiche triestine derivano originariamente da marce austroungariche che
venivano suonate in Piazza Grande, solitamente alla domenica.
Su una di esse nacque la famosa:
"Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!... "
Così le varie strofette si completavano con questo intermezzo di
marcia, suonato però a tempo di valzerino.
A inizio 1900 la canzone "La mula de Parenzo" è già
parecchio conosciuta a Trieste, dove entra con forza a far parte del repertorio
popolare e folkloristico della città di San Giusto.
Però la canzone è piacevole, orecchiabilissima, ha brio, s'impara
subito... tutte qualità che portarono questo celeberrimo brano anche al di
fuori del territorio di nordest. Questo avvenne intorno agli anni '20 - '30.
Successive incisioni da parte di noti cantanti degli anni '60 (come la Gigliola
Cinquetti, ad esempio) resero tale canzone un must del repertorio popolare
nazionale.
Qui di seguito vi propongo il testo assieme ad un mio pupolo/disegno in tema.
P.s.: Essendo un testo pieno di
varianti, questo che vi propongo io non è certamente il testo completo, ma spero basti.
LA MULA DE PARENZO (Popolare)
I.
La mula de Parenzo
ga messo su botega;
de tuto la vendeva,
de tuto la vendeva...
La mula de Parenzo
ga messo su botega;
de tuto la vendeva,
fora che 'l bacalà!
Perché non m'ami più?
Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!...
II.
Tutti mi chiamano "bionda"
ma bionda io non sono:
porto i capelli neri,
porto i capelli neri...
Tutti mi chiamano "bionda"
ma bionda io non sono:
porto i capelli neri,
sinceri nell'amor.
Perché non m'ami più?
Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!...
III.
Se el mar fussi de tocio
e i monti de polenta
oi mama che tociade,
oi mama che tociade...
Se el mar fussi de tocio
e i monti de polenta
oi mama che tociade,
polenta e bacalà!
Perché non m'ami più?
Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!...
IV.
Sinceri nell'amore,
sinceri negli amanti:
ne go passadi tanti,
ne go passadi tanti...
Sinceri nell'amore,
sinceri negli amanti:
ne go passadi tanti,
e passerò anche te!
Perché non m'ami più?
Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!...
V.
La mia morosa xe vecia
la tegno de riserva;
e quando spunta l'erba,
e quando spunta l'erba...
La mia morosa xe vecia
la tegno de riserva;
e quando spunta l'erba,
la meno a pascolar!
Perché non m'ami più?
Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!...
VI.
Se 'l mare fussi de vino
e i laghi de marsala,
tuta la vita in bala,
tuta la vita in bala...
Se 'l mare fussi de vino
e i laghi de marsala,
tuta la vita in bala,
polenta e bacalà!
Perché non m'ami più?
Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!...
VII.
Soto le tue finestre
son distirado sui sassi;
butime zo' i stramazzi
butime zo' i stramazzi...
Soto le tue finestre
son distirado sui sassi;
butime zo' i stramazzi,
che dormirò più ben!
Perché non m'ami più?
Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!...
VIII.
VIII.
Soto le tue finestre
son distirado sul'erba;
butime zo' la serva,
butime zo' la serva...
Soto le tue finestre
son distirado sul'erba;
butime zo' la serva,
che dormirò più ben!
Perché non m'ami più?
Me piasi i bigoli co' le luganighe
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele sul canapè, Marieta
damele sul canapè...
Me piasi i bigoli co' le luganighe,
Marieta damele sul canapè,
Marieta damele per carità, per carità!...
***********************************************
Qui, invece, vi propongo l'audio della versione triestina incisa nel
1973 da Lorenzo Pilat (Pilade) nel suo LP folkloristico "Trieste
matta":
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Ala prossima...
René
6 commenti:
grazie mille. Grande, ora so molto di piu.
grazie... con la mula de parenzo, mi vengono alla mente i magnifici tempi passati a Triete negli anni 65/66/67 e in particolare l'amico Nemez Rento. Pier mario da Forlì
Caro René, sono gradese ed appassionato alle origini delle canzoni e mi ha colpito questo tuo articolo sull'origine antica della "Mula de Parenzo". Le canzoni da battello veneziane del 700, popolari e famose in tutta Europa, erano in diversi metri: 2/4, 3/8, 3/4 e in 6/8 e quest'ultimo metro ha poi caratterizzato il genere la barcarola. Perciò niente di strano che la "Mula", valzer in 3/4, arrivi da quell'epoca. Ti sarei grato se mi segnalassi qualche citazione per questa conclusione. E' molto interessante. Ciao
Caro René, sono gradese ed appassionato alle origini delle canzoni e mi ha colpito questo tuo articolo sull'origine antica della "Mula de Parenzo". Le canzoni da battello veneziane del 700, popolari e famose in tutta Europa, erano in diversi metri: 2/4, 3/8, 3/4 e in 6/8 e quest'ultimo metro ha poi caratterizzato il genere la barcarola. Perciò niente di strano che la "Mula", valzer in 3/4, arrivi da quell'epoca. Ti sarei grato se mi segnalassi qualche citazione per questa conclusione. E' molto interessante. Ciao
Grazie mille per questo contributo! Sono un giovane padovano e ricordo che quand'ero "bocia" mio padre mi faceva ascoltare spesso questa canzone in macchina, ovviamente all'epoca non sapevo cosa o meglio dove fosse Parenzo ma mi piaceva la canzone, anche qui in Veneto (oltre che a Venezia ovviamente) è molto diffusa! Mi emoziona pensare quanto siano storicamente legate da un lato all'altro dell'Adriatico le nostre culture, veneti, triestini, istriani, ognuno con le sue peculiarità ma fratelli da sempre!
la RAI Regione Fvg ha detto tempo fa che qualche mattacchione dell'università ha tradotto "la mula de Parenzo" in latino. L'inizio è: "Puella parentianam......", qualcuno conosce il seguito ?
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