giovedì 5 luglio 2012

IL SEGRETO DELLE TRE MUMMIE DI VIA CROSADA






Bondì, mularia mata

Oggi, finalmente, affrontiamo l'argomento proposto, qualche tempo fa, in una misteriosa anteprima: CLICCARE QUI PER L'ANTEPRIMA



In pochi lo sanno, ma a Trieste, nel suo sottosuolo, si cela un tesoro preziosissimo a livello culturale e storico. Ben tre sarcofaghi egizi contenenti altrettante mummie riposano da ormai più di cent'anni in un dimenticato magazzino comunale sepolto sotto alcuni metri di terra, nella zona di via Crosada, in Cittavecchia.
Una storia a metà tra leggenda e verità. Una storia che, spero, potrà magari riaccendere un po' di curiosità e, perché no (sarebbe doveroso), una futura ricerca.

Ma andiamo con ordine...

1908 - Dal Cairo giunge a Trieste la nave "Cleopatra". 

Disegno tecnico del 1865 (grazie a Ladi Minin), raffigurante la nave "Cleopatra" (click sull'immagine per ingrandire)


La nave, un bellissimo veliero costruito nel 1865 nel cantiere Stabilimento Tecnico Triestino di Trieste, trasporta varie casse di materiale archelogico di provenienza egizia, tra cui ben tre sarcofaghi con al loro interno delle mummie ben conservate, risalenti all'epoca di Ramsete II.




Tale materiale è destinato al Museo di Storia Naturale di Trieste.
La nave "Cleopatra" viene fatta ancorare nel Canal Grande di Ponterosso. Da qui viene fatto sbarcare tutto il materiale, con le mummie.


Il Canal Ponterosso, agli inizi del '900 (click sulla foto per ingrandire)


 In attesa di redigere un inventario preciso di tutto il materiale, le tre mummie, assieme ad alcune casse contenenti piccoli oggetti vengono depositate in un magazzino sotterraneo che funge da deposito comunale.
Tale magazzino è situato in una casa presente all'inizio di via Crosada, all'angolo con l'Androna della Marinella. Entrati nella casa, si scende per una breve scalinata lunga 3 metri circa, entrando così nel piccolo magazzino sotterraneo.


ANDRONA DELLA MARINELLA ieri e oggi (click sull'immagine per ingrandire)... dalla porta in primo piano nella foto antica in bianco e nero, si poteva accedere al magazzino sotterraneo dove vennero poste le tre mummie. Foto coll. Pierpaolo Saccari.


Passa il tempo, passa il tempo... ed arriva, improvvisa, la Grande Guerra.
E le tre mummie vengono letteralmente dimenticate lì sotto, senza che nessuno si curi di portarle via.

Finita la guerra, inizia il mistero delle tre mummie...

A quell'epoca, primi anni '20, nelle conversazioni degli abitanti di Cittavecchia si sente spesso e volentieri parlare di sotterranei della città, ed anche delle mummie.

Rena Vecia negli anni '20 (click sull'immagine per ingrandire)

I ragazzini di Rena Vecia scendono spesso dalla strada che da casa Kupferschein raggiunge dritta dritta via Crosada e Androna della Marinella.
Il più delle volte, i ragazzini incuriositi dai vari racconti sulle tre mummie provano ad entrare nel magazzino, trovando però, all'inizio della breve scalinata, due pesanti ante di legno chiuse da un grosso catenaccio. Quasi sempre, subito dopo, viene detto loro di allontanarsi immediatamente da lì, che non è un posto per giocare, e che non si deve toccar nulla!
Negli anni seguenti il mistero s'infittisce sempre di più, ed alla fine degli anni '20 si crede ormai che quella delle tre mummie sia solo una leggenda del sottosuolo triestino, come la famigerata "Camera Rossa", un segreto tribunale dell'inquisizione che dovrebbe essere nascosto sotto la vicina chiesa di Santa Maria Maggiore.


Un mio pupolo, raffigurante Santa Maria Maggiore, di notte, agli inizi degli anni '30 (click sul disegno per ingrandire)
Già nel 1927, il famoso collezionista (allora giovanissimo) Diego de Henriquez, assieme al fraterno amico Herbert Greenham, decide di calarsi in quegli ambienti, riuscendo peraltro a recuperare alcuni importanti reperti di epoca romana (frammenti di piccoli cocci d'anfora).


Durante gli anni '30, alcuni avventurieri riescono a raggiungere il magazzino sotterraneo, riuscendo a vedere di persona le tre mummie, ferme immobili ancora lì.






Passa altro tempo, ed ecco giungere una nuova, tremenda guerra... la seconda Guerra Mondiale!


Anche Trieste, nel 1944, viene colpita duramente dai bombardamenti. Numerosi aerei da bombardamento americani di vario tipo (Consolidated B-24 Liberator, North American Mustang P-51 e Boeing Flying Fortress B-17, questi ultimi meglio noti come "fortezze volanti") sganciano ripetutamente il loro carico di morte sulla città inerme.


1944 - Bombardamenti aerei alleati sulla città di Trieste


In questo periodo la città è già occupata da numerosi comandi nazisti, i quali tentano di impedire possibili sbarchi alleati trincerandosi dentro bunker antiaerei, come la Kleine Berlin, un vero e proprio fortino sotterraneo posto in via Fabio Severo, tra la soprastante villa di Angelo Ara ed il Tribunale.


Secondo una delle tante antiche leggende cittadine, in questo periodo il Supremo Commissario Dr. Friedrich Rainer, capo dell'OZAK (Operationszone Adriatisches Kustenland, ovvero Zona d'operazioni del Litorale Adriatico), dà ordine ad una truppa di SS di recarsi nel magazzino sotterraneo prima che questo possa venir accidentalmente bombardato, per prelevare mummie e casse, ed infine trasferirle a Berlino. 




Passano altri anni, e delle mummie non si sente più parlare (se non nei racconti degli anziani di Cittavecchia), fino a quando, alla fine degli anni '60, un altro avventuriero cerca di penetrare nel magazzino. Si tratta del restauratore Orlando Bellon, appassionato esploratore di cunicoli e gallerie cittadine e non.
Il Bellon, entrando di notte nella casa ormai abbandonata attraverso una finestra, riesce a giungere fino all'inizio della scalinata che porta al magazzino, trovandosi di fronte alle pesanti ante di legno chiuse col catenaccio. Ma poco dopo, tentando di forzare la porta, il restauratore è costretto a fuggire per non essere colto in flagrante da una pattuglia di Polizia, allertata da un abitante lì vicino che aveva udito i vari rumori.

In questo mio pupolo, il restauratore-esploratore Orlando Bellon, alla fine degli anni '60, di fronte all'ingresso sbarrato del magazzino sotterraneo contenente le tre mummie



1993 - Una gran parte di Cittavecchia, ormai cadente ed in stato di costante abbandono, viene recintata in attesa di futuri lavori di restauro e recupero.
L'androna della Marinella, compresa l'antica casa da cui si accedeva al magazzino sotterraneo, non esiste più. Al loro posto un immenso piazzale asfaltato, usato negli anni '70 come parcheggio.
Si pensa però che il magazzino sotterraneo sia ancora lì sotto, e pure le tre mummie conservate in esso.
Così, nell'estate dello stesso anno, si decide di iniziare nell'allora cantiere CIET uno scavo per riportare alla luce le fantomatiche mummie, dando così il via all'operazione "Tutankhamon".
A dare agli ingegneri le giuste indicazioni di scavo, c'è proprio il restauratore Orlando Bellon.
Dapprima si inizia a scavare a mano, grazie a numerosi volontari che si aggiungono agli operai già presenti, poiché, nel frattempo, la voce della ricerca delle tre mummie è divenuta una notizia divulgata di continuo dai giornali e telegiornali locali, i quali seguono passo dopo passo tutte le fasi dell'operazione. Coordinatore tecnico del tutto è l'ingegner Sergio Bisiani.
Dopo un paio di giorni, si arriva fino a due metri di profondità, ma a questo punto si decide di continuare lo scavo con dei potenti Caterpillar messi a disposizione dall'impresa Riccesi.

Estate 1993 - Nell'area del cantiere CIET, si scava per cercare di raggiungere il magazzino sotterraneo, riportando così definitivamente alla luce le tre mummie di via Crosada (click sull'immagine per ingrandire)


L'escavatrice riesce a giungere fino ad un pavimento in pietra, ad una profondità di circa tre metri. Inoltre, spunta fuori anche un muro che dovrebbe delimitare il magazzino. In tale muro s'intravedono le arcate di sostegno ed un fornelletto in pietra.

Servizio di Telequattro:

CLICCA QUI PER IL SERVIZIO DI TELEQUATTRO DEL 1993

Ad un certo punto spunta fuori,  finalmente, una fessura che potrebbe essere un ingresso al magazzino. Vengono così chiamati i volontari della Protezione Civile, Gruppo nord-est, coordinati da Alessandro Novello, i quali, colmi di viva speranza, iniziano ad allargare il pertugio, liberando il terriccio direttamente con le proprie mani.
Ma procedendo, s'incontra un'altra ostruzione che va a togliere definitivamente l'entusiasmo, assieme all'annuncio di stop dei lavori dato dalla Soprintendenza alle Belle Arti, poiché il piazzale si è trasformato in un gigantesco cratere.


Si tenta allora un'ultimissima possibilità: tramite i radioestesisti, ci si concentra su un'altra zona distante pochi metri dal cratere e posta subito sotto il muraglione della scalinata che dalla strada porta alla chiesetta di S.Silvestro.
Si procede dunque ad un sondaggio mirato del terreno tramite un carotaggio dello stesso, ma poi... il nulla pure qui!

Estate 1993 - L'ultimo scavo, sotto il muraglione della scalinata di S. Silvestro

Quindi i lavori si fermano definitivamente!


In seguito, il cratere è stato riempito di nuovo e rimesso a posto. E delle mummie non se ne è più parlato... almeno fino ad oggi, qui sul blog!


Il segreto delle mummie di via Crosada, per ora, resta tale!!




Alla prossima...




   René

8 commenti:

Roberto ha detto...

Un grande articolo, complimenti!

René ha detto...

Grazie, Roberto

Speriamo che anche questo semplice articolo -come già detto nel post- possa smuovere qualche curiosità, e magari qualche ulteriore ricerca, crisi a parte (ci vogliono sicuramente dei fondi e delle autorizzazioni necessarie per degli eventuali nuovi scavi).

Un saluto

Unknown ha detto...

Ottimo articolo speriamo che le mummie si stufino di dormire e facciano un giro in città ..

Unknown ha detto...

Ottimo articolo , speriamo che le mummie stanche di dormire facciano un giro in città

Elisabetta ha detto...

Leggi il Piccolo di oggi 8 febbraio...

René ha detto...

Elisabetta, in straritardo... ti ringrazio!

Letto e salvato l'articolo. Mah, da una parte sono contento che si ritorni a parlare di queste mummie, ma dall'altra... sono un po' perplesso quando leggo che il Divino Otelma propizierà un rito magico per scovare le mummie. Staremo a vedere, Hocus Pocus... Abracadabra e Simsalabim. :D

Grazie ancora, e un saluto

Unknown ha detto...

leggo quasi per caso questo ottimo pezzo di una cronaca cittadina di cui persino io, che in qualche modo ne fui la causa, rischiavo di dimenticarmi
Grazie... e segnalo che allora con noi in quel avventurosa indagine c'era anche un giovanissimo Fausto Biloslavo, non ancora assurto agli onori di un giornalismo ben piu' importante delle ectoplasmaticge mummie di via Crosada
SB

René ha detto...

Grazie a SB, per il Suo commento. Fausto Biloslavo è un Grande con la G maiuscola d'obbligo, ed anche una persona alla mano, e lo seguo da molti anni. Assieme a Gian Micalessin e Almerigo Grilz, aveva creato un trio di ottimi reporter dediti ai reportage da fronti difficili (l'agenzia Albatross Press Agency).
Un saluto, e grazie ancora.

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