martedì 27 settembre 2016

RENE' – 3° ANTEPRIMA COLLABORAZIONE FUMETTO E TRIESTE CON MARINO STERLE 2016






Bondì, mularia mata
Annunzio Vobis Baudis Magnum P.I. il famoso progetto top secret -che sto preparando assieme all'amico e fotografo Marino Sterle- al quale avevo accennato precedentemente postando alcuni schizzi in bianco e nero. Si tratta di una mostra personale di miei pupoli inediti, tutti dedicati ad una Trieste surreale e immaginifica, e ispirati in parte alle fotografie di Marino, e in parte omaggi alla grafica del '900.
Mostra che si terrà più o meno ai primi di novembre, un fine settimana verso le ore 18:00 (in concomitanza con un evento parallelo, che verrà presentato da Marino, assieme alla mia mostra).
La data esatta non la conosco ancora, ma appena verrà stabilità la comunicherò, qui e altrove.
Alla mostra seguirà un rinfresco. Sarà un'occasione per conoscersi dal vivo, e parlare della nostra amata Trieste in un contesto simpatico ed assolutamente informale.
Per chi avrà piacere, alcune opere saranno pure in vendita; sia gli originali (formato A3), sia riproduzioni sotto forma di magliette, oppure gadget vari.
Bando ale ciacole (che no fa fritole), in apertura vi ho postato il primo di due miei pupoli a fumetti, ambientati a Trieste e anteprime della mostra; pupolo pronto e completo!

Titolo: "Trieste - La favola degli anni '80" :D
In primo piano, l'ancor noto (nei nostri ricordi) murales di Barriera, riproducente la tigre della Esso (ve la ricordate? Quella gigantesca tigre che troneggiava su tutta la nostra "Times Square patoca").
Poi ci sono pure Biancaneve, due nani (Dotto e Cucciolo rispettivamente uno con la felpa degli Spandau Ballet, e l'altro con quella degli Iron Maiden. Perché fa molto "mularia anni '80"), due motorini tipicamente anni '80, una vecia coriera ACT (Fiat 418 della De Simon) ed il principe azzurro. Che qui non si bada a spese, e vogliamo Hollywood, Disney e i Grimm brothers sottocasa!!!
Pupolo realizzato in A3, con tecnica mista: chine, Ecoline, acquerelli, Micron, penna gel e matite professionali Derwent.
Un omaggio, soprattutto, ad un pezzettino di Trieste non ancora lontanissimo nel tempo, ma già lontanissimo nell'aspetto sociale ed economico. Altri tempi, Siora Nina, altri ritmi. Desso i ne cava a tuti la matricola, senza spiegazioni.

E passiamo adesso al secondo pupolo anteprima completo (clic sopra per ingrandirlo a tutto schermo):





Titolo: "Little Patoc in Barcoland". Chiaro omaggio in salsa triestina al Little Nemo di Winsor McCay, illustratore statunitense attivo fra la fine dell'800 e gli inizi del '900.
Ma anche e soprattutto un omaggio alla nota foto del Faro della Vittoria con le barche della Barcolana. 


Trama: il ragazzino dodicenne (con la maglietta "Deme pase" che è tutto un programma!) che si può vedere in basso a sinistra, nella sua cameretta, si chiama Gigetto Pandolo, alias "Little Patoc". Gigetto, dopo un'impepata di cozze (che Gigetto è un ragazzino sportivo e sano!), condita da una sfrenata caccia ai Pokemon durata un'ora nel cortile di casa sua, si ritrova a sognare un mondo fantastico ma tutto triestino, dove la Barcolana non si svolge più sul mare bensì nell'aria, e i regatanti sono personaggi spaziali, immaginifici e un pelino inquietanti.
Il senso di tutto ciò, a parte l'incubo post cozze di Gigetto? Nessuno! Solo la mia mente deviata!!!

Pupolo realizzato originariamente in A3, e sempre con tecnica mista: acquerelli, matite Derwent, Ecoline, penne gel e Micron e menate varie che non sto ad elencarvi (anche perché ho prosciugato il portafoglio in un giorno solo, per pigliarmi tutte 'ste robe, sigh). Spero vi possa piacere, e grazie ancora sinceramente per il Vostro sostegno. (Y)
Spero di vedervi in tanti a novembre, in viale Ippodromo, alla mia mostra di pupoli-fumetti (la data ve la comunicherò non appena sarà stabilita).

Ordunque, alfin della licenza porgo i miei complimenti vivissimi a chi è riuscito a leggere fin qui, con infinita pazienza, tutto 'sto papiro. Come premio, può mandarmi felicemente a quel paese!! :D
Se queste due anteprime dovessero aver incontrato il vostro gradimento, qua potete vedere una rassegna di altre mie vignette a fumetti dedicate a Trieste (e non solo). Rassegna sempre attiva, tuttora in continuo aggiornamento: FRACA QUA

Se invece volete saperne un po' più di me e sul mio percorso artistico, qui c'è una mia breve biografia artistica: FRACA DE NOVO

E sempre VIVA TRIESTE!!!! La Trieste più bella, quella che, forse, può passare cronologicamente… ma in realtà non tramonterà mai, finché i nostri cuori batteranno forte forte!!

Un strucon, e ala prossima (riverà zà ogi na nova puntada del mio Canzoniere Patoco).

        René

lunedì 26 settembre 2016

“CANZONIERE PATOCO” di René - N. 1: L’OMO VESPA







Bondì, mularia mata…

Oggi inizia un nuovo ciclo di post, spero graditi.

Il “canzoniere patoco”, come dice il titolo stesso, vuol essere una serie di canzoni triestine -note e meno note- presentate con testi ed accordi per chitarra. Aggiungendo inoltre un paio di miei pupoli-fumetti, per vivacizzare il tutto e spiegare visivamente la canzone.
In maniera, così, di avere un archivio virtuale sempre a portata di mano. Come, ad esempio, quando ci si ritrova in osmiza, oppure in una gita tra amici. Un veloce giro sui propri smartphone (che ogigiorno, Siora Nina, nualtri semo tuti moderni!) e/o tablet… et voilà; accordi pronti per suonare e cantare tutti assieme!!




Bene. Partiamo con il primo testo + accordi di questa serie. Ho scelto “L’OMO VESPA”, la canzone dedicata al misterioso maniaco (realmente esistito) della Trieste dei primi mesi del 1932. La vera storia dell’Omo Vespa, la trovate qui: FRACA QUA!



Qui di seguito, invece, il testo e gli accordi (grazie all’amico-musicista Giorgio Manzin del gruppo “I Tergestini”):

 L’OMO VESPA
(Popolare, 1932)


FA
De San Giacomo a Roian
                                           DO
iera un vecio fiol de un can
SOL-                        DO
che sponzeva le culate
FA           SIb  DO
drioman
FA
Guarda
la mula la camina... dura!
           DO
La ga paura
           FA
dela puntura!
FA
Guarda
la mula la camina... lesta!
            DO
La ga paura
           FA
del’Omo Vespa

SOL
E le mule ga trovà
                             RE
un rimedio soprafin:
LA-                              RE
drio el cul le se ga messo
SOL                  DO  RE
un lamierin!
SOL
Guarda
la mula la camina... dura!
            RE
La ga paura
          SOL
dela puntura!
SOL
Guarda
la mula la camina... lesta!
             RE
La ga paura
           SOL
del’Omo Vespa

P.s.: Qui sotto, la traduzione del testo in italiano, per gli occitani, i bardi, ecc…

Traduzione:
Da San Giacomo a Roiano
c’era un briccone impertinente
che pungeva i posteriori
rapido ed impunito
Guarda la ragazza che cammina… dura!
Perché ha paura
della puntura!
Guarda la ragazza che cammina… lesta!
perché ha paura
dell’Uomo Vespa!
Ma le ragazze hanno escogitato
un rimedio raffinato:
negli slip hanno infilato
un lamierino!
Guarda la ragazza che cammina… dura!
Perché ha paura
della puntura!
Guarda la ragazza che cammina… lesta!
perché ha paura
dell’Uomo Vespa
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Ala prossima, un strucon

    René