domenica 24 giugno 2012

TILILILOCKA POPOCKA - "La ballata di Druse Mirko" (antica filastrocca popolare triestina)

Bondì, mularia mata...

Oggi voglio parlarvi di un'antica, ma abbastanza conosciuta filastrocca popolare triestina, nata sui versi in rima di un personaggio letterario, un tempo notissimo a Trieste, creato dall'inossidabile duo di scrittori-giornalisti-autori Lino Carpinteri e Mariano Faraguna.

Il personaggio in questione è il "Druse Mirko".



Druse Mirko, era una rappresentazione scherzosa ma anche abbastanza inopportuna, dato il periodo (inizio anni '50), del contadino carsolino di origine slovena. All'epoca, tale personaggio furoreggiava sulle pagine de "La Cittadella", inserto umoristico del quotidiano locale Il Piccolo.
Il frasario del Druse Mirko era tutto composto da rime assurde, composte in uno stralunatissimo e simpatico dialetto triestino-carsolino, mezzo inventato dagli autori a scopo satirico.

Da questi testi, nacque direttamente dal popolo un'altrettanto simpatica filastrocca - ballata, intitolata: "Tlililocka Popocka" (conosciuta anche con un altro titolo simile, "Tirajloska Poposka"), ovvero "la ballata di Druse Mirko" !

Qui di seguito vi voglio postare una mia personale interpretazione di tale filastrocca. La mia voce l'ho modificata, accelerandola un po', in maniera di dare un effetto volutamente scherzoso all'interpretazione stessa.

Subito sotto il video, trovate anche la trascrizione del testo con, fra parentesi, la mia traduzione.



Testo e traduzione:

Mi je 'ndado in Piaza Granda
mi je 'ndà veder parada
mi ga sbrissado su na gran cag@da
tuto cùl me go sporcà

(Sono andato in Piazza Unità d'Italia,
per andare ad assistere ad una grande parata
purtroppo però, sono scivolato su una deiezione canina
e così mi sono macchiato in malo modo le parti basse dei pantaloni)

Mi je 'ndado in Molo Audaze
mi ga visto sposalizio
mi ga pensà fussi comizio
bomba a man mi ga tirà

(Sono andato a passeggiare sul Molo San Carlo,
oggi noto come Audace,
ed ho visto degli sposi, con tanta gente intorno,
ma chissà come ho pensato sul momento ad un comizio politico
ed allora ho fatto valere il mio modesto punto di vista)

Mi je 'ndado in Cafe Speci
mi ga hordinado vin con late
me ga portà risi e patate
go magnà perché jera bon!

(Sono tornato in Piazza Unità d'Italia, per fare un veloce breakfast nel Caffé degli Specchi.
Nel suddetto locale ho ordinato un calice di refosco con l'aggiunta di un po' di latte, ma, forse per distrazione del cameriere, mi è stato servito un piatto di risi con patate... ho gradito lo stesso, perché tutto sommato non è poi così male)

Mi je 'ndado in drogheria
mi ga ciolto chilo gesso
mi ga piturado tuto cesso
come Gioto jera mi

(Dopo essermi lautamente rifocillato al Caffé degli Specchi, mi sono successivamente recato dal droghiere per comprare un chilo di solfato di calcio, il quale è stato poi usato dal sottoscritto come ingrediente fondamentale nell'accurata tinteggiatura del mio water closet. Una tinteggiatura praticata, oserei affermare, con la stessa aulica grazia di Giotto di Bondone, noto pittore italiano vissuto a cavallo tra il duecento ed il trecento)

Mi je 'ndado in Pescheria
mi ga ciolto chilo guati
me ga magnado tuto gati
nianca spin i me ga lassà

(Sono ritornato in città per recarmi in Pescheria. Qui, ho comprato un chilo di ghiozzi freschi freschi, ma, ahimé, giunto al mio casolare i ghiozzi sono poi stati mangiati e spolpati fino all'osso da alcuni felini randagi)

Ultima parte romantica...

Mi je 'ndado fina in viale
a veder fiera de S.Nicola..
Iera fioi che zogava a bala
e colombi molava drek!

(Alla sera mi sono recato in Viale XX Settembre, per gironzolare un po' tra le allegre e coloratissime bancarelle dell'annuale Fiera di S.Nicolò.. intorno c'erano i ragazzini che giocavano a pallone, mentre sopra le nostre teste alcuni piccioni impudenti scaricavano di getto il loro disgustoso guano)

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         René

7 commenti:

gianni ha detto...

Ciau Renè, volevo dirte che ghe xè ancora un mucio de strofe, se te vol te le poso mandar.

René ha detto...

Magari, Gianni... grazie!

Facciamo così, se non ti è di disturbo, postale qui come commento appena puoi, così la gente poi legge direttamente il resto, dopo aver letto prima questa discussione.

Anche perché non sono ancora riuscito a creare la posta privata del blog, per eventuali contattati con i visitatori-commentatori, causa la mia maldestra capacità di operare con la parte tecnica del sito blogger.
Ma cercherò di darmi da fare entro breve per ovviare a questo unico inconveniente.

Grazie ancora, un saluto

Anonimo ha detto...

El mulo gianni no ga messo più strofe... mi te regalo questa:

mi je mirko di sezana
e mi je andado con putana
mi ga vendudo bicicleta
e mi ga fatto takoneta...

tilililocka popocka...

René ha detto...

Grazie dell'inserimento graditissimo!

Per Gianni, è colpa mia che non mi decido mai ad inserire questo benedetto form per contattarmi.
Questa settimana lo inserisco, cascasse il mondo!!!

Brutta cosa essere imbranati per alcune operazioni col pc (che poi è una scemata inserire un form di contatto, ma per me, talvolta, è come scalare il Cervino)

Anonimo ha detto...

Mi son la bionda , mi son la rizza, mi son la troia de Gabrovizza, fazzo marchette, fazzo pompini, batto le troie de tuti i casini.
Non conosco l'origine di questo breve testo o ballata che dir si voglia. L'ho sentita cantare (solo queste poche parole) incrociando una clapa de muli che la cantava sul cavalcavia di Gabrovizza, tanti anni or sono. Mi piacerebbe conoscere il seguito.... se c'é un seguito.

CptDarioR ha detto...

Da lontani ricordi di bambino:

Carne fora costa meno
e binzina quà di più
e così takù xe stato
che slovena minoranza
svoda panza se ne andata
perchè Piave mormorò

Emilio Medved ha detto...

Da pici cantavimo questa:soto el ponte de Roian te go incontra',con le mudande in man te go lassa',sotto el ponte de Roian faremo fioi,ghe daremo da magnar pasta e fasoi
.

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