Bondì, mularia mata...
25 Marzo 2012
Prendi un Lorenzo Pilat dal saccoccio delle meraviglie sonore di casa nostra, e lo metti dentro una libreria. Non una libreria qualsiasi, ma la Lovat, ovvero quella bella libreria-bar-ritrovo situata nel comprensorio dell'ex Standa di Viale XX Settembre, a Trieste.
Poi, aggiungi un pizzico di pubblico caloroso ed affezionato, comprendente gente di tutte le età, un bravo e gentilissimo moderatore -il bravissimo musicista Fabio Jegher- armato di microfono, e successivamente condire con un bel po' di sole di inizio primavera, per colorare il tutto.
Ecco, infine, il piatto pronto: un bel pomeriggio tra aneddoti e canzoni, in compagnia del nostro più beneamato cantautore, Lorenzo Pilat !
Il sottoscritto è presente assieme ad alcuni cari amici, tra i quali vi è l'amico comune (di Pilat e del sottoscritto, intendo) Bruno Pause, ex conduttore radiofonico e collezionista di dischi (di Elvis Presley, poiché Bruno, in pochi lo sanno, è il massimo collezionista europeo dei dischi del King, ed in misura minore anche di altri artisti), e il poeta "Cesarone" con la figlia.
Il pomeriggio canoro-discorsivo ha inizio con una bella versione della sua canzone romantica, in dialetto triestino, più bella di sempre... "Lassime star cussì".
Nonostante l'età (Pilat, ha da poco compiuto 74 anni!), la voce è ancora molto buona, e la verve ed il sentimento che mette nelle sue interpretazioni sono rimaste pressoché intatte:
Subito dopo è il momento delle prime domande da parte del pubblico, riguardanti perlopiù la sua attività canora con il Clan di Celentano, negli anni '60, dove Lorenzo era noto con il nome d'arte Pilade", con il quale nel 1964 debuttò come cantante sulla scena nazionale, vincendo ad Asiago la primissima edizione del "Festivalbar" !
Si prosegue poi con un breve excursus sul suo operato d'autore di canzoni per altri famosi cantanti della scena nazionale ed internazionale:
Subito dopo giunge l'aneddoto di Lorenzo in merito alla sua canzone più famosa nel mondo, portata al successo dal cantante gallese Tom Jones. Sto parlando ovviamente di "Love Me Tonight", che ancor oggi è uno dei più massimi successi internazionali nell'ambito della musica leggera, e fece guadagnare allo stesso Pilat un prestigioso Grammy Award, quest'ultimo un premio veramente molto importante, e del quale solo pochissimi artisti italiani possono fregiarsi:
Ma Pilat, come molti sanno, incominciò la carriera come molti suoi coetanei, alla fine degli anni '50, cantando il Rock 'n Roll, il Blues, il Country, e innumerevoli altri generi del folklore e della musica nordamericana.
Ecco quindi un bel medley, si parte con un assaggio di "Sixteen Tons", un folk-blues di Merle Travis, che parla delle dure condizioni di vita dei minatori:
Un istante dopo, spazio ad uno dei più leggendari cavalli di battaglia del Pilat "entertainer"... "Mule Skinner Blues", un antichissimo Country-blues di oltre cent'anni fa, in Italia meglio conosciuto come "Il Blues del Mandriano":
A conclusione dell'angolo "U.S.A.", un bellissimo medley delle più famose canzoni di Elvis Presley, in omaggio al sottoscritto e a Bruno Pause, storici estimatori del King, come del resto lo è lo stesso Pilat, da tantissimi anni:
Intanto, fra una canzone e l'altra, le domande e le richieste di dediche da parte del pubblico continuano, incessanti.
E finalmente, dopo un lungo ed apprezzato raccontarsi di Pilat, ricordando anche la sua infanzia nella povertà e negli orrori della 2° Guerra Mondiale (allorquando da bambino vedeva sfilare i carri armati nazisti di fronte a casa sua, in via Fabio Severo, nei pressi del famoso bunker "Kleine Berlin"), e la sua gioventù negli anni dell'amministrazione anglo-americana di Trieste (1947 - 1954), ecco finalmente giungere il suo repertorio più amato da sempre, il folklore triestino.
Si parte subito con la canzone folkloristica più famosa a Trieste, ovvero "El Tram de Opcina". Canzonetta-marcia dedicata all'incidente occorso ad una vettura del famoso tram triestino, il 10 ottobre del 1902:
Poi, ecco un altro gustoso medley di pezzi popolari e folkloristici triestini... son tutte canzoni di 80 e più anni fa, ma le cantano ancora tutti con piacere, bambini compresi!!!
Ed in coda a questo medley, una canzone oramai simbolo del Pilat autore locale, ovvero la sua pazzoide e sempre divertente "Cavala Zelante":
Dopo un altro paio di domande da parte del pubblico, e le successive risposte di Pilat, ecco un'altra canzone in dialetto, questa volta recentissima, composta appena l'anno scorso per il suo ultimo cd folkloristico... la ormai già più che apprezzata "Toio":
Infine, dopo un altro po' di piacevole "ciacolada" con il pubblico, Lorenzo saluta tutti con una sua bellissima composizione, sempre in dialetto triestino, "Trieste piena de mar":
Al termine del pomeriggio, io e Bruno Pause siamo andati a salutare il nostro caro amico... ed amico di tutti i triestini, parlottando un po' di tutto, da Elvis a Internet, da un concerto mancato (a Lubiana, nel 1987) di Jerry Lee Lewis, fino ad arrivare ai miei pupoli (lasciatemelo dire che sono onoratissimo di avere Pilat fra i miei "fans" più fedeli che seguono volentieri i miei disegni).
Un piccolo e tutto sommato stringato resoconto di un live acustico di Pilat molto particolare; particolare per l'ambientazione (in una libreria, per l'appunto) e per il contesto (un'intervista-incontro aperta con un pubblico, non vastissimo, ma come detto più sopra molto caloroso ed attento).
Permettetemi infine di ringraziare l'amico Alex, per i video del pomeriggio (tratti dal suo canale "principeadalex2").
Un saluto, alla prossima...
René
25 Marzo 2012
Prendi un Lorenzo Pilat dal saccoccio delle meraviglie sonore di casa nostra, e lo metti dentro una libreria. Non una libreria qualsiasi, ma la Lovat, ovvero quella bella libreria-bar-ritrovo situata nel comprensorio dell'ex Standa di Viale XX Settembre, a Trieste.
Poi, aggiungi un pizzico di pubblico caloroso ed affezionato, comprendente gente di tutte le età, un bravo e gentilissimo moderatore -il bravissimo musicista Fabio Jegher- armato di microfono, e successivamente condire con un bel po' di sole di inizio primavera, per colorare il tutto.
Ecco, infine, il piatto pronto: un bel pomeriggio tra aneddoti e canzoni, in compagnia del nostro più beneamato cantautore, Lorenzo Pilat !
Il sottoscritto è presente assieme ad alcuni cari amici, tra i quali vi è l'amico comune (di Pilat e del sottoscritto, intendo) Bruno Pause, ex conduttore radiofonico e collezionista di dischi (di Elvis Presley, poiché Bruno, in pochi lo sanno, è il massimo collezionista europeo dei dischi del King, ed in misura minore anche di altri artisti), e il poeta "Cesarone" con la figlia.
Il pomeriggio canoro-discorsivo ha inizio con una bella versione della sua canzone romantica, in dialetto triestino, più bella di sempre... "Lassime star cussì".
Nonostante l'età (Pilat, ha da poco compiuto 74 anni!), la voce è ancora molto buona, e la verve ed il sentimento che mette nelle sue interpretazioni sono rimaste pressoché intatte:
Subito dopo è il momento delle prime domande da parte del pubblico, riguardanti perlopiù la sua attività canora con il Clan di Celentano, negli anni '60, dove Lorenzo era noto con il nome d'arte Pilade", con il quale nel 1964 debuttò come cantante sulla scena nazionale, vincendo ad Asiago la primissima edizione del "Festivalbar" !
Si prosegue poi con un breve excursus sul suo operato d'autore di canzoni per altri famosi cantanti della scena nazionale ed internazionale:
Subito dopo giunge l'aneddoto di Lorenzo in merito alla sua canzone più famosa nel mondo, portata al successo dal cantante gallese Tom Jones. Sto parlando ovviamente di "Love Me Tonight", che ancor oggi è uno dei più massimi successi internazionali nell'ambito della musica leggera, e fece guadagnare allo stesso Pilat un prestigioso Grammy Award, quest'ultimo un premio veramente molto importante, e del quale solo pochissimi artisti italiani possono fregiarsi:
Ma Pilat, come molti sanno, incominciò la carriera come molti suoi coetanei, alla fine degli anni '50, cantando il Rock 'n Roll, il Blues, il Country, e innumerevoli altri generi del folklore e della musica nordamericana.
Ecco quindi un bel medley, si parte con un assaggio di "Sixteen Tons", un folk-blues di Merle Travis, che parla delle dure condizioni di vita dei minatori:
Un istante dopo, spazio ad uno dei più leggendari cavalli di battaglia del Pilat "entertainer"... "Mule Skinner Blues", un antichissimo Country-blues di oltre cent'anni fa, in Italia meglio conosciuto come "Il Blues del Mandriano":
A conclusione dell'angolo "U.S.A.", un bellissimo medley delle più famose canzoni di Elvis Presley, in omaggio al sottoscritto e a Bruno Pause, storici estimatori del King, come del resto lo è lo stesso Pilat, da tantissimi anni:
Intanto, fra una canzone e l'altra, le domande e le richieste di dediche da parte del pubblico continuano, incessanti.
E finalmente, dopo un lungo ed apprezzato raccontarsi di Pilat, ricordando anche la sua infanzia nella povertà e negli orrori della 2° Guerra Mondiale (allorquando da bambino vedeva sfilare i carri armati nazisti di fronte a casa sua, in via Fabio Severo, nei pressi del famoso bunker "Kleine Berlin"), e la sua gioventù negli anni dell'amministrazione anglo-americana di Trieste (1947 - 1954), ecco finalmente giungere il suo repertorio più amato da sempre, il folklore triestino.
Si parte subito con la canzone folkloristica più famosa a Trieste, ovvero "El Tram de Opcina". Canzonetta-marcia dedicata all'incidente occorso ad una vettura del famoso tram triestino, il 10 ottobre del 1902:
Poi, ecco un altro gustoso medley di pezzi popolari e folkloristici triestini... son tutte canzoni di 80 e più anni fa, ma le cantano ancora tutti con piacere, bambini compresi!!!
Ed in coda a questo medley, una canzone oramai simbolo del Pilat autore locale, ovvero la sua pazzoide e sempre divertente "Cavala Zelante":
Dopo un altro paio di domande da parte del pubblico, e le successive risposte di Pilat, ecco un'altra canzone in dialetto, questa volta recentissima, composta appena l'anno scorso per il suo ultimo cd folkloristico... la ormai già più che apprezzata "Toio":
Infine, dopo un altro po' di piacevole "ciacolada" con il pubblico, Lorenzo saluta tutti con una sua bellissima composizione, sempre in dialetto triestino, "Trieste piena de mar":
Al termine del pomeriggio, io e Bruno Pause siamo andati a salutare il nostro caro amico... ed amico di tutti i triestini, parlottando un po' di tutto, da Elvis a Internet, da un concerto mancato (a Lubiana, nel 1987) di Jerry Lee Lewis, fino ad arrivare ai miei pupoli (lasciatemelo dire che sono onoratissimo di avere Pilat fra i miei "fans" più fedeli che seguono volentieri i miei disegni).
Un piccolo e tutto sommato stringato resoconto di un live acustico di Pilat molto particolare; particolare per l'ambientazione (in una libreria, per l'appunto) e per il contesto (un'intervista-incontro aperta con un pubblico, non vastissimo, ma come detto più sopra molto caloroso ed attento).
Permettetemi infine di ringraziare l'amico Alex, per i video del pomeriggio (tratti dal suo canale "principeadalex2").
Un saluto, alla prossima...
René
Nessun commento:
Posta un commento
Accetto tutti i commenti di tutti i visitatori. Richiedo solo un po' di sana "etichetta": niente volgarità gratuite, niente insulti, niente polemiche e/o insulti a sfondo politico/religioso/razziale.
Inoltre, devo approvare i commenti prima della pubblicazione sul blog, solo per evitare spam e troll.
Infine, in questo blog non sono graditi commenti anonimi, provocatori oppure offensivi. Esiste la libertà di opinione e critica alle tesi espresse ma la si esercita firmandosi (va bene anche un nick) e, come già detto poc'anzi, con educazione.