venerdì 11 settembre 2020

LA LEGGENDA DELLA CITTA' DELLE SIRENE DEL GOLFO DI TRIESTE

 



Bondì, mularia mata...

Il mio pupolo fumetto di questo post è ambientato nella metà degli anni '40, nel mare di Trieste, e raffigura un momento di quotidianità nella leggendaria città delle sirene dell'Adriatico, con in primo piano (sulla sinistra) la regina Neptunia, mentre sulla destra troviamo una delle cinque ancelle della regina, Nargissa, la più giovane e ribelle sirena della compagnia, qui ritratta dopo aver avuto una vivace discussione con la regina stessa.


Qui sotto invece la leggenda (anzi, le leggende, visto che ve ne sono più di una):


LA LEGGENDA DELLA CITTA' DELLE SIRENE DELL'ADRIATICO


Nel 1617, un galeone veneto che navigava verso ovest, a due nodi dall'insenatura di Grignano, venne attaccato da altri tre vascelli: i primi due composti da equipaggi triestini (la rivalità ultrasecolare tra Trieste e Venezia è storica) ed il terzo da pirati uscocchi.

Dal diaro di bordo di Lorenzo Venier, provveditore generale della Serenissima a capo del galeone, si legge che lo stesso galeone venne colpito e affondato da una cannonata degli uscocchi.

Il Venier riferì che mentre si trovava praticamente prigioniero nella sua cabina, ormai a parecchi metri sotto il livello del mare, con l'acqua che velocemente penetrava nella cabina stessa, scorse attraverso il vetro una scena incredibile: una bellissima donna, per metà pesce, ovvero una sirena, che nuotava battendo fortemente la sua coda di pesce sul vetro stesso. Non molto lontano, sul fondale si poteva scorgere persino una fantastica città sommersa, dall'architettura notevole e inedita ad occhi umani. Il Venier raccontò poi che subito dopo perse i sensi, risvegliandosi ore dopo sulla spiaggia di Grignano, grazie all'aiuto di due pescatori che l'avevano ritrovato al largo, svenuto e disteso su un pezzo di legno (un resto del galeone affondato).


Qui sotto, una piantina con indicata la probabile posizione della fantastica città delle sirene:





Secoli dopo, nel giugno del 1944, un aereo da guerra americano P-47 Republic Thunderbolt fu costretto ad una disperata manovra d'emergenza, compiendo un improvvisato e pericolosissimo ammaraggio subito dopo essere stato colpito dalla contraerea tedesca (dal 1943 al 1945, Trieste e provincia vennero annesse al Reich tedesco, sotto il nominativo di Operationszone Adriatisches Küstenland).

Il giovane pilota, David Bradley, 33 anni, originario di St. George nello Utah, mentre usciva miracolosamente illeso dal velivolo in fiamme ammarato e in procinto di affondare al largo di Trieste, vide improvvisamente due splendide sirene balzare fuori dall'acqua con un salto fulmineo di almeno 6 metri d'altezza, per poi rituffarsi proprio di fronte a lui e successivamente scomparire tra le onde.

David pensò sicuramente ad un effetto ottico/miraggio dovuto alla paura del momento e allo strato d'aria intorno all'aereo, denso di calore dovuto al combustibile in fiamme.

Pochi istanti dopo, David venne catturato dai tedeschi, giunti immediatamente sul luogo del disastro con un motoscafo, e reso prigioniero, per essere poi trasferito in un campo di prigionia in Germania. Il pilota sopravvisse per poi venir liberato soltanto l'anno successivo. Al ritorno in Patria, tra i vari aneddoti David raccontò anche il suo "incontro" con le due sirene, ma senza dare tanto peso al suo stesso racconto, classificandolo per l'appunto solo come una visione.

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      René

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