Buondì, mularia mata... Il mio pupolo fumetto qui presentato fa parte della mia serie "Trieste perduta", ovvero sprazzi di luoghi triestini un tempo esistenti, e da me riprodotti cercando di essere il più fedele possibile a come tali luoghi si presentavano realmente alla vista delle persone dell'epoca. Ricostruzione storica realizzata tramite documentazioni e stampe d'archivio. In questo pupolo viene offerta una visuale di una giornata tipo nei dintorni di San Giusto, nel 1400. Un armigero fa la guardia ad un portone mentre, poco lontano, una giovin pulzella dall'animo romantico è intenta a raccogliere dei fiori da una bacinella in pietra (forse un'antica acquasantiera in stato di abbandono). Nonostante l'apparente tranquillità, il 1400 fu per la nostra città un periodo piuttosto tormentato, tra una breve ma non buona dominazione veneziana ed altre beghe. P.s.: qui sotto vi lascio il mio pupolo così com'esso si presentava all'inizio della lavorazione. Così, giusto per documentarvi pure il work in progress del pupolo stesso.
Buondì, mularia mata... Un mio pupolo fumetto ambientato nella Trieste dell'immediato dopoguerra, quando la città ed il suo territorio erano amministrate dalle forze armate angloamericane. Nello specifico, il pupolo raffigura la simpatica canzonetta folkloristica triestina "Yupi Yupi Ala", a sua volta parodia dialettale di "She'll Be Coming Round the Mountain", un antico pezzo country popolarissimo negli States, derivato da un ancor più antico spiritual. Tale brano veniva spesso canticchiato allegramente nei primi anni '50 dai soldati americani di stanza a Trieste facenti parte del T.R.U.S.T. (Trieste United States Troops). I triestini, di natura burlona come sempre, presero subito spunto da questo country per creare -come detto poc'anzi- una parodia di stampo folkloristico dedicata proprio ad un soldato americano, "amante segreto" di una donna triestina sposata. Quest'ultima, approfittando dell'ingenuo marito, non perde occasione per correre in ogni momento tra le braccia dello spasimante a stelle e strisce. "Ala matina el marì va a lavorar, l'american el xe pronto per entrar... la se imbriaga de whisky e de marsala, Yupi Yupi Ala, Yupi Yupi A"... Qui sotto, il brano originale Made in USA:
Mentre qui sotto potete ascoltare la versione triestina, nell'interpretazione di Lorenzo Pilat:
Un'altra simpaticissima versione... quella del gruppo triestino (di Beps & Co.) "UltrabulloTs":
Per finire, la stessa canzone, ma solo suonata da Pilat poiché l'interpretazione cantata... è la mia!!! Cantata in diretta, via telefono, durante un mio intervento alla trasmissione "Sveglia Trieste" (nella primavera del 2019) condotta su Telequattro da Marco Stabile!!! =)
Bondì, mularia mata... Ho voluto aprire questo post con un mio nuovo ritratto di Lorenzo Pilat: ritratto molto introspettivo, nel quale ho voluto raffigurare la Persona oltre l'Artista nella sua intimità e quotidianità, mentre seduto su un'antica bitta asburgica lungo il canal di Ponterosso a Trieste, giocherella con la sua inseparabilissima chitarra, totalmente immerso nei suoi pensieri. E' un mio omaggio poiché oggi, Mercoledì 24 giugno 2020, il nostro miticissimo e miticerrimo cantautore triestino, bandiera di casa nostra nel mondo intero, compie gli anni. 82, per la precisione! Qui sotto, posto un'altra chicca rara: una foto tratta dalla presentazione del suo primo LP di musica dialettale triestina (album "Trieste matta", CGD Sugar). Presentazione tenutasi nel 1973 al Circolo della Stampa di Milano.
Alla presentazione dell'album c'erano numerosi sportivi e vip, tra i quali Gianni Rivera, il regista Ermanno Olmi, Vittorio Salvetti, all'epoca storico patron del Festivalbar e del Festival di Sanremo, e tanti altri.
L'album venne realizzato con due validissimi complessi triestini, ovvero i Calibro 45 e i Bora Bora, e fu il primo di una lunga serie... che dura ancor oggi.
Per omaggiare Lorenzo, oggi vi voglio parlare in breve di qualche sua avventura radiofonica, sempre impostata all'insegna del far cantare spontaneamente ed allegramente la gente comune. Cominciamo con "Pronto, chi canta?"
"Pronto, chi canta?" era un programma radiofonico del 1976, poiché all'epoca Lorenzo animava spesso i programmi musicali di Radio Trieste assieme a Giancarlo Deganutti e -più avanti- l'indimenticabile giornalista Rai Fulvio Molinari (quest'ultimo, ben ricordato pure come il principale ideatore della storica regata Barcolana) !
Lo schema degli interventi di Lorenzo era il seguente: comporre un numero telefonico a caso, in diretta radiofonica, per poi cercare di convincere l'interlocutore di turno a cantare una canzone a caso, con lo stesso Lorenzo che accompagnava il "malcapitato" con la chitarra!
Telefonate canterine sulla stessa falsariga di quello che il Pilade fa attualmente ogni sabato a "Sveglia Trieste" (Telequattro), assieme al simpatico giornalista Marco Stabile.
Qui potete trovare alcuni estratti audio di quelle telefonate radiofoniche:
***************************************************** Concludo con due brani di Lorenzo, uno serio e cantautorale, intitolato "71", ed un medley più allegro risalente agli anni '2000.
**************************************************** Piccolo augurio personale per Lorenzo: Nella mia vita ultra quarantennale, ho fatto tante esperienze belle e meno belle, ho elaborato infiniti pensieri e cambiamenti a questo o a quello, sbagliando e sbagliando, ma riprovandoci sempre con tenacia. Ho incontrato tanta gente lungo il cammino e tanti altri ho perduto per strada... ma in tutto questo tempo, praticamente sempre, ho avuto una sola certezza, mai venuta meno, ed è la grande stima ed ammirazione per questo grande Uomo e Triestino ! Tutti, ma proprio tutti i miei ricordi più belli hanno in sottofondo un suo brano, sia esso scherzoso o romantico. Del resto, Lui stesso mi e ci insegna che la Vita è come l'Amore: un romantico blues! Auguroni, caro Lorenzo. René
Buondi'. Son giorni lunghi e duri. Possiamo solo tener duro tutti quanti, sperando che torni presto l'alba, in questa lunga notte buia ed apparentemente senza fine. Voglio postare un mio nuovo pupolo, spero benaugurante, dedicato ad un'altra notte di tanti anni fa, molto piu' bella e ammantata di numerose, luminosissime stelle, illuminata da una Luna romanticissima, anche nella forma, ed accarezzata da una fresca bavisela. In primo piano, si erge possente e maestoso il Castello di Miramar. Subito sotto le sue bianche pietre d'Istria, ecco spuntare fuori dall'acqua la figura della sirena Nargissa, intenta a giocare con il mare stesso, godendosi un incantevole panorama notturno ed un dolcissimo silenzio rotto solamente dal canto dei grilli e dall'incresparsi delle bianche spume marine che s'infrangono contro gli scogli. Di li' a poco, giungera' un pescatore che con la sua rete tentera' di acchiappare Nargissa: non per farle del male, ma solo per trasformarla in un incredibile dono d'amore per la propria amatissima fidanzata che lo sta aspettando a casa, sulle rive. Forza Trieste !!! 💓 René
Il Mocambo del rione di Gretta (a Trieste). Uno dei tanti mocambi bar strambi in giro per il mondo, sperduti fra l'amaro dei deserti e la colorata allegria dei tropici. In primo piano, una Signora di classe d'altri tempi. Il suo sguardo è apparentemente sereno, ma dentro all'animo nasconde la spietatezza di troppi temporali. Di fronte a Lei, un caffè espresso, il quale esprime soltanto l'attesa di un principe azzurro che sappia ravvivare un cuore ormai sedentario e annoiato da troppi bar semivuoti. René
Bondì, mularia mata... Come da titolo, urge subitoesubitissimoassolutissimamentesubito un ringraziamento speciale, di vero cuore, al blog "Trieste Arcana" di Lisa Deiuri. Dovevo già postare questo mio post più di un mese fa, ma i soliti incasinamenti miei di vita e di cuore (sedotto e abbandonato, come i veri artisti bohemienne) ne hanno ritardato ingiustamente la pubblicazione ergo desso rimedio a tuto quanto, e po bon. Un ringraziamento perché?, direte voi. Perché la xe stada cocolissima, digo mi! Mi spiego meglio: l'amica Lisa, mia lettrice appassionata da tempo, ha voluto gentilmente propormi un'intervista per il suo blog a tema misteri triestini, ed io l'ho concessa volentieri (cioè volentieri sul serio, e non alla triestina " Volentieri, ma no gavemo #laprovinFriul "). L'intervista, dove potrete ri-scoprire un qualcosina in più di me mestessomedesimoecchimequa, la potete leggere a questo link: FRACA BOTON SALTA MACACO Ringraziando di nuovo Lisa, scusandomi ancora per il ritardo, vi saluto e vi aspetto alla prossima. Ciauz. René
Bondì, mularia mata... Era da tempo che vi volevo parlare di "Trieste xe bela col mar" e di Roberto Urbano, il bravissimo interprete di tale triestin song. Per far ciò, vi propongo innanzitutto il mio pupolo dedicato: "TRIESTE XE BELA COL MAR", un tributo a Trieste, autentica regina dei mari!
Nel pupolo vi sono raffigurati alcuni luoghi simbolo come il Faro, il Castello di Miramar, un tipico bragozzo con una rete da pesca e, soprattutto, una bella "mula" in primo piano; mula (ragazza, in dialetto triestino) che rappresenta la stessa Trieste, mentre corre libera e felice nel suo ambiente naturale, sopra le azzurre onde e le bianche spume dell'Adriatico in festa. Pupolo ispirato ad una bella canzone dello scomparso Roberto Urbano, bravissimo cantante ed agente di polizia, che con tale canzone, composta da Claudio Gelussi, vinse il Festival della Canzone Triestina del 1987.
"Trieste xe bela col mar" è un brano che venne composto dall'autore Claudio Gelussi, preparato compositore giustamente considerato tra i principali artefici del Festival della Canzone Triestina. I suoi testi hanno sempre simpaticamente rispecchiato il contatto con la realtà e la vita di tutti i giorni oppure la nostalgia di un passato felice. Nella foto, il compositore Claudio Gelussi:
Roberto Urbano, come detto, fu un agente di polizia divenuto poi Ispettore. Fece parte della Sezione criminalità organizzata ed in tale contesto fu anche agente sotto copertura, nelle indagini su traffici internazionali di droga, rischiando spesso la vita. Notevolmente bravo nel suo lavoro così come nella sua passione più schietta, la musica. La sua era una vocalità melodiosa, all'italiana, ma capace di spunti swing, pop e rock. Inoltre, Urbano fu sempre molto attaccato alla tradizione musicale triestina, e nelle sue esibizioni riusciva a trascinare il pubblico in maniera unica. Un simpaticissimo e bravo ragazzo, che io ho sempre personalmente considerato essere l'erede naturale di Lorenzo Pilat, per la bellezza vocale e potenza della stessa, per lo stile personalissimo ed armonioso, per la già citata simpatia e per l'estro particolare. Purtroppo Urbano scomparve nel 2005, a seguito di un incidente stradale. Tra le tante cose da lui fatte come cantante, voglio ricordare il periodo con il suo gruppo, gli "Italian Style", la sua classificazione sul podio di "Sanremo Giovani" (primi anni '90) e la collaborazione con un altro grandissimo cantautore e musicista triestino DOC (un mio carissimo amico, molto presto dedicherò anche a lui un post), scomparso da poco: Giorgio Manzin.
Nella foto, Roby Urbano durante un momento di relax, prima di salire sul palco con gli "Italian Style", nel 1989:
Veniamo al brano: "Trieste xe bela col mar" venne presentata al Teatro Politeama Rossetti di Trieste, il 22 Dicembre 1987, nell'ambito del 9° Festival della Canzone Triestina -nella categoria Linea Tradizionale- presentato come sempre dall'immarcescibile Fulvio Marion, storico Patron di questa amatissima manifestazione canora di casa nostra. Sul palco, assieme ad Urbano, erano pure presenti le mitiche "Trieste Folk", un effervescente trio femminile composto da Adriana Millo, Claudia Furlani e Adriana Zarutti. Nella foto, le simpaticissime Trieste Folk:
Nei versi di questo brillantissimo brano -che io ho voluto interpretare nel mio pupolo presentato poco più sopra- si parla per l'appunto della bellezza di Trieste, autentica ed unica regina dei mari.
Il brano è molto folkloristico (nel senso più positivo del termine) poiché presenta molte tipicità di Trieste, come le bellissime mule barcolane o luoghi pittoreschi e legatissimi ai nostri cuori, come il Faro ed il colle di San Giusto.
Piccola chicca/aneddoto: l'esecuzione al Politeama venne abbastanza criticata, dal momento che le Trieste Folk si misero a ballare il can-can alzando le gonne (sotto indossavano comunque una calzamaglia, quindi niente di impudico). Molte di queste critiche in realtà provenivano da autori ed esecutori esclusi dalla vincita... un po' sullo stile delle baruffe tra aspiranti Miss Italia.
Eccovi qui dunque il brano (contenuto in un videoslide realizzato dal sottoscritto) che quella sera del lontano 1987, fu vincitore assoluto! Buon ascolto:
Successivamente, nei mesi di Dicembre 1987 e Gennaio 1988, il brano venne riproposto più volte attraverso le varie emittenti cittadine, tra le quali spiccava proprio "Radio Promotion Trieste" (radio creata e gestita dallo stesso promoter del festival Fulvio Marion), in modo da partecipare al consecutivo referendum radiofonico proposto in collaborazione con il quotidiano "Il Piccolo" di Trieste.
Jingle di "Radio Promotion Trieste":
Questo post vuol essere il mio sincero omaggio a questo grandioso interprete, Roberto "Roby" Urbano, che purtroppo non ho mai potuto conoscere di persona. Inoltre devo la mia passione per il Festival della Canzone Triestina proprio a questo brano, che mi fece conoscere ed apprezzare questa significativa manifestazione canora di casa nostra. René