giovedì 24 maggio 2012

LELIO LUTTAZZI, MUSIC MAN TRIESTINISSIMO

Bondì, mularia mata...

Come da titolo, un mio piccolo omaggio di uno dei più grandi musicisti triestini, ma soprattutto uno dei più grandi musicisti di livello internazionale. Un nostro vanto locale... sto parlando, ovviamente, di Lelio Luttazzi.

A Trieste, Lelio Luttazzi è da sempre molto amato e rispettato dai triestini, non solo da quelli della sua generazione, ma anche dai più giovani.

Il suo stile musicale è sempre stato personalissimo, pur seguendo gli insegnamenti del grande jazz d'oltreoceano.
Una tecnica musicale ineguagliabile, unita ad un estro coinvolgente.

Inoltre, lo stesso Lelio, è sempre stato un grande anche sul livello prettamente umano.
Un istrione nato, molto capace anche nelle vesti di conduttore e presentatore di programmi radiofonici e televisivi, al fianco di grandi stelle della musica e del cinema, italiano ed estero.

Tutto ciò con umiltà e un eterno disincanto fanciullesco, qualità che contraddistinguono i migliori.



Qui sotto un mio pupolo, dove raffiguro Lelio Luttazzi come una "nota musicale vivente", poiché egli stesso era una perfetta impersonificazione della Musica!






Personalmente ricordo una bella giornata di inizio estate, un paio d'anni fa, allorquando mi trovai per caso a tu per tu con il Maestro, sotto il Bar Audace. Luttazzi, era da poco ritornato nella sua Trieste, per passarci l'ultimo periodo della sua vita.

Non resistetti all'idea di rompergli le scatole, solo per rivolgerli un semplicissimo saluto ed un "Grazie" sentito. Lui, molto sereno, cordiale e disponibile, mi strinse calorosamente la mano, ed un po' intimidito ringraziò.

Un piccolo, grande ricordo che conservo gelosamente nel baule della mia mente, laddove sono stipati i ricordi più belli e significativi.

Qui sotto, grazie all'amico collezionista Bruno Pause, due immagini di Lelio Luttazzi. La seconda foto risale agli anni '70, e fu scattata all'interno della famosa Birreria Dreher di Trieste. Il personaggio accanto a Luttazzi, è il maestro Ramiro Augustini (recentemente scomparso anche lui, a 90 anni compiuti), meglio noto ai triestini come "UCCIO", da sempre grande amico dello stesso Luttazzi.




Recentemente, un'importante mostra è stata dedicata all'arte ed alla carriera di Luttazzi. Mostra che nella scelta delle locations ha già toccato grandi città d'Italia... meno che Trieste!!!! Speriamo solo per ora......
Sembrerebbe, a quanto pare, che i fondi non ci siano.

Beh, speriamo che qualsiasi sia la natura del problema, venga comunque trovata una soluzione in modo da poter permettere ai triestini di non essere privati di una bella occasione per commemorare questo nostro illustre concittadino, che tanto onore ha dato a Trieste, in Italia e nel mondo.

Vi lascio con alcuni video, tratti da youtube, e due link per approfondire meglio la carriera artistica e/o personale di Lelio Luttazzi.

Iniziamo con i video. Qui un brano dedicato ad una tematica particolare, con una carica ironica non comune, intinta di swing. Un brano, in un certo senso, anticipatore dell'odiermo rap. Il titolo è "Il male oscuro":



Qui un pout pourri di filmati Rai degli anni '60:


Qui una sua canzone in dialetto triestino. Una canzone che adoro, intitolata "Ritorno a Trieste":


Chiudo la rassegna video con una bella esibizione live di Luttazzi, assieme al suo amicone triestino più caro, el mulo Ferucio, in arte Teddy Reno. Un'esibizione tratta da una Domenica In della prima metà degli anni '80. Alla fine del medley, ovviamente, conclusione con "El can de Trieste":


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Qui di seguito invece vi voglio segnalare i due link di approfondimento. Uno è quello del sito ufficiale di Lelio Luttazzi: CLICCATE QUI

L'altro è l'indirizzo del canale ufficiale youtube, dove potrete trovare tanti altri video, in buona qualità audio e video: CLICCATE QUI

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Ala prossima...


    René

martedì 22 maggio 2012

"PONTELOSCO STORY" 2, LA VENDEMMIA!

Bondì, mularia mata...

Rieccoci alla seconda puntata della nostra "Pontelosco story", ovvero satira a fumetti, in stile "Disneyan-patoco" (con i miei pupoli), dedicata all'orrendo ed inutilissimo ponte-passerella di vetro plastificato che verrà posizionato sul Canal Ponterosso, nel prossimo futuro.
Qui trovate la prima puntata: STRUCHE' QUA, PLIS MI

Un po' per volta, stavolta è la volta di Topolin Morbin, il quale partendo da un suggerimento d'uso del ponte-passerella (datogli dalla sua mula, Minnie Strucoleta), prova a darsi/darci una spiegazione (pseudo)logica del perché "i ne vol cazar a tuti i costi sta brutura, inutile e costosa":



Ala prossima...

     René

giovedì 17 maggio 2012

"PONTELOSCO STORY", OVVERO LA NUOVA PASSERELLA SUL CANALE DI PONTEROSSO, RIVISTA A FUMETTI

Bondì, mularia mata...

Dopo un bel po' di tempo, rieccomi qui, più triestinizzato e patoco che mai.

Sicuramente molti di voi saranno al corrente del dibattito che si è creato sulla passerella, dal sottoscritto denominata scherzosamente (ma neanche tanto) "PONTELOSCO", che il Comune di Trieste vuole installare su un tratto del Canal Ponterosso.



Se qualcuno non ne fosse ancora al corrente, a questo link può sapere qualcosina in più: STRUCHE QUA, SE NO SAVE' COSSA XE "PONTELOSCO"

Tale ponte, a mio modesto avviso (e non solo mio, ma di gran parte dei triestini), è assolutamente inutilissimo e soprattutto orrendo dal punto di vista estetico (una "stecca di legno e vetro" che cozza con l'ambiente ottocentesco circostante, a livello paesaggistico-architettonico).
E allora perché una tal bruttura dev'essere imposta ai triestini, senza un vero perché (non venitemi a dire che si risparmia la strada, perché ho 34 anni, e le fiabe non mi piacevano tanto nemmeno da bambino) ????????

Allora ho voluto satirizzare il tutto, realizzando una "Pontelosco Story" tutta a fumetti... utilizzando quel filone personale, ispirato ai personaggi di Walt Disney, che molti lettori di codesto blog già conoscono, ovvero il "Disneyan-patoco"!!!!

Ecco, quindi, deh orsu Zio Paperon, triestinissimo riccone che vive nel suo deposito-fortezza a forma di formaggino, situato in cima al Monte Grisa.
E con lui, c'è pure una Banda Bassotti altrettanto "patoca", con la loro roulotte-casa, situata dentro il piccolo e vetusto parco giochi (fatto costruire negli anni '50 dal GMA) di via Gorizia, nel rione di Gretta.

Una satira innocente e scherzosa, così, tanto per riderci sopra (poiché si tenta di ridere per non piangere) con i miei pupoli.

P.s.: Come sempre, per visualizzare per benino le vignette più piccole, cliccate sopra le stesse.




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Alla prossima...
     
      René

domenica 6 maggio 2012

GABRIELE FAVRIN, UN PAZZO, GRANDE AMICO DI MESTRE (VENEZIA)

Bondì...

Un piccolo fuori tema, veloce veloce, solo per ringraziare e far conoscere un grande amico, "pazzo" solamente in senso positivo.

Gabriele Favrin !

Chi è Gabriele? 
Come dicevo, un grande amico... di quelli sempre pronti ad offrirti supporto non solo tecnico (è un mago dei computer... uno dei più in gamba in Italia e dintorni, isole comprese), ma anche umano.

Gabriele è nato e vive a Carpenedo, un piccolo e bellissimo rione di Mestre (in provincia di Venezia).

Lo conobbi per caso, affrontando con lui un discorso sulla paternità della canzone "La Marisa", di Luciano Bronzi. Tale notissima (qui da noi, perlomeno) canzone, in ambiente veneziano viene erroneamente indicata come un pezzo di Bisatto. Sono le solite, innocentissime, confusioni dovute al fatto che pezzi particolarmente popolari riescono a sconfinare dai luoghi di nascita, finendo per creare un'osmosi con il territorio in cui sono giunte. In questo caso il territorio veneto, molto affine per parlata e tradizioni a quello giuliano.

Una piacevole chiaccherata, di un, peraltro, triste (per me) pomeriggio dell'agosto 2006. Il 2006 (come già scrissi in un post dedicato a Monfalcone), fu per il sottoscritto un anno vuoto e spento per vari motivi personali. Quindi, anche una scherzosa chiaccherata con un programmatore veneto incontrato per caso sul proprio cammino di vita, allora poteva divenire un momento di puro svago atto a staccarsi da un punto immobile.

In seguito, continuai a tenermi in contatto con il GAB (così l'ho amichevolmente soprannominato), nonostante la distanza tra Trieste e Carpenedo... i programmi di messaggeria istantanea, come MSN Messenger e/o Skipe, aiutano in tal senso.

Pian pianino è nato un forte legame d'amicizia, coadiuvato da alcune passioni musicali in comune.

Nulla di importante per chi leggerà queste righe... ma un piccolo post dovevo dedicarlo a Gab.

Se poi qualcuno volesse conoscere meglio Gab, e le sue interessanti attività, consiglio direttamente il suo sito (con blog annesso): CLICCATE QUI PER ENTRARE NEL PICCOLO, GRANDE MONDO DI GAB 

Inoltre, voglio segnalarvi un sito per i più piccini (sito del quale Gab è uno dei curatori)... sito ASSOLUTAMENTE SICURO E CONTROLLATO... lo scrivo in maiuscolo, perché, in tempi dove il mondo Web offre miliardi di insidie pericolosissime, in primis per i bambini, è importante che un sito a loro espressamente dedicato sia il più sicuro possibile.

Si tratta de "IL GOMITOLO".

Ecco qui il link: CLICCATE QUI PER DIVERTIRVI ASSIEME AI VOSTRI PICCOLI

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Ancora un Grazie sentito a Gab!!!! 
Grazie per sopportarmi dal 2006 (ogni due per tre lo stresso con richieste d'aiuto per il pc malandato, persino a notte fonda, oppure per fisime mentali mie... XD ), e per avermi fatto conoscere tante cose utilissime e particolari, sempre per quanto riguarda il mondo dei pc, Internet ed affini.

Chiedo scusa agli abituali frequentatori di questo mio blog, per questo fuori tema (ultimamente i fuori tema sono diventati un po' numerosi, lo ammetto), ma, ripeto, da parte mia era doveroso dedicare a Gab un piccolo spazietto. In fondo, è grazie soprattutto a lui se riesco a mandar avanti anche questo "barachin" virtuale, io che sono un imbranato totale con il mondo dell'informatica.

P.s.: Come alcuni sanno (l'ho scritto sullla pagina Facebook dedicata a questo blog), ultimamente, da poco più di un mesetto a questa parte, soffro di alcuni importanti problemini di salute (nulla di particolarmente grave, ma devo comunque star dietro a tali problemi... la salute prima di tutto!). 
Quindi, non arrabbiatevi se non aggiornerò spesso il blog in questo periodo... ad ogni modo non sparirò, e non appena avrò risolto al meglio queste rognette, mi rifarò vivo più celermente, anche per terminare i "prossimamente" lasciati in sospeso.

Un salutone

    René

mercoledì 25 aprile 2012

CANTA SAN GIUSTO ("Canta San Giusto dal suo campanil, l'eterno canto che toca ogni cuor... ")

Bondì, mularia mata...

Oggi vi voglio proporre una storica canzone folkloristica triestina, ancor oggi abbastanza conosciuta e cantata.

Sto parlando della famosa "CANTA SAN GIUSTO".

Nella foto, lo spartito originale della canzone "Canta San Giusto". Spartito che veniva allegato all'allora popolarissimo giornale satirico-pupazzettato "Marameo", sponsor dei concorsi di canzonette popolari triestine.

Guido Nattek (talvolta italianizzato in Natti), nacque a Trieste nel 1896, e scomparve nel 1963.

Musicista, si diplomò al Conservatorio di Trieste e all'Accademia di Santa Cecilia.

Fu maestro di musica e canto nelle scuole e nei ricreatori.
Dirigeva cori, bande, orchestre, e, fra gli anni '20 e '60, partecipò molte volte ai vari concorsi di canzonette popolari, e in generale, a concorsi di musica leggera, riscuotendo successi e premi anche a livello nazionale.

Nattek, compose veramente di tutto, dalla musica corale alle operette, dai brani sinfonici alle fiabe per bambini. Ed infine, compose pure un'opera.

"Canta San Giusto" (con testo di Ernesto Zollia), dedicata al Santo Patrono della città di Trieste, vinse il primo premio al concorso di canzonette triestine indetto dal giornale satirico-pupazzettato "Marameo", nel 1928.




Qui di seguito pubblico il testo della canzone:


Canta San Giusto

Parole di Ernesto Zollia
Musica di Guido Nattek-Natti

I

I veci brontola
che i tempi xe cambiai.
No xe piu` maschere,
no xe piu` carnevai,
Che come in tempi andai
sta nostra gioventù
no se diverti e non la canta più.


 Ritornello
 

Canta San Giusto dal suo campanil
l'eterno canto che toca ogni cuor
Trieste tuta xe un canto gentil
che ghe somiglia al profumo de un fior!
Canta la Bora, le onde del mar 

e le sirene che ciama al lavor,
Una canzon che nissun sa cantar
Trieste tuta xe un canto de amor! 


II

Se desso i giovini
xe mati drio el balon.
Se fin le suocere
se ga tajà el cocon,
Se dura sta passion
pel jazz e pel simi,
el nostro canto dunque xe fini!

Ritornello

Canta San Giusto dal suo campanil
l'eterno canto che toca ogni cuor
Trieste tuta xe un canto gentil
che ghe somiglia al profumo de un fior!
Canta la Bora, le onde del mar 

e le sirene che ciama al lavor,
Una canzon che nissun sa cantar
Trieste tuta xe un canto de amor! 


Viene qui presentata nella versione del cantautore triestino Lorenzo Pilat, in un simpatico videoclip di cinquant'anni dopo (videoclip promozionale del terzo lp folkloristico di Pilat, "Io, Trieste" del 1978), con protagonista lo stesso Pilat, ed un'invadente signora:



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Ala prossima...


     René

domenica 22 aprile 2012

UN SEGRETO IN VIA CROSADA ...

Una nave giunta dall'Egitto, approda nel Canal Ponterosso a Trieste, nel 1908...



La nave contiene qualcosa di prezioso, rinvenuto nello stesso Egitto, nel corso di alcuni scavi archeologici...



Un misterioso magazzino sotterraneo, dove vengono depositate delle casse...

 

Anni dopo, nel 1944, durante i bombardamenti alleati su Trieste, alcuni soldati delle SS cercano di portare in salvo il contenuto di quelle casse...



All'inizio degli anni '90, con una moderna escavatrice si cerca di aprire un passaggio in una lastra di asfalto...
  



Quale sarà mai il segreto che si cela in un angolo oramai dimenticato dell'antica via di Crosada, nel cuore del rione di Cittavecchia, a Trieste?


Prossimamente...


   René

giovedì 22 marzo 2012

TRIESTE - NUOVISSIMO DISPOSITIVO APPLE PER GLI UTENTI PATOCHI...

Bondì, mularia mata...

Oggi vi presento, in esclusiva assoluta, il nuovo e pratico dispositivo Apple, pensato appositamente per l'utenza triestina.
Il modernissimo factotum multimediale "iBaitumeladarai" (si legge "Aibaitumeladarai"):



Alla prossima...


     René