Quest’oggi apro un post… senza
ciacole, ma solo con tanti pupoli fumetto dedicati a Trieste (e non solo).
Una rassegna di molti dei pupoli da
me disegnati negli ultimi vent'anni, e poi postati in questo blog, dal 2011 ad oggi. Ma ci sono pure un paio di
inediti. Nella mia galleria fumettosa potete trovare pupoli di molte tipologie; tanti paesaggi di Trieste tratteggiati fedelmente, molti
ritratti, simpatiche vignette, parodie goliardiche di fumetti Disney, satira, omaggi e quant’altro.
Una piccola rassegna, così, giusto
per presentare un pot-pourri della mia opera grafica. Rassegna che di volta in volta verrà aggiornata, visto che tale album di pupoli-disegni-fumetti sarà sempre in evidenza sulla colonna di destra del blog, fermata in alto come post fisso.
P.s.: per ingrandire le immagini piccole,
cliccateci sopra, oppure cliccate il tasto destro del mouse, poi scegliete “Copia
indirizzo immagine”, e infine fate incolla del link nella barra degli
indirizzi.
P.p.s.: L’ultima immagine, quella con il trenino sul
quaderno… risale al 1984, primo giorno di scuola. Volevo essere “vintage” :D
Diamo il via alle danze, si parteeeeeeeeee...
La rassegna dei miei pupoli fumetto termina qui, per adesso. Vi
ricordo che tutti i disegni qui riprodotti vi sono offerti da:
« Da piccolo, ero un sognatore. Leggevo i fumetti e
diventavo l'eroe della storia. Guardavo un film, e diventavo l'eroe del film.
Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio
di volte.
Ho imparato molto presto che: senza una canzone, il
giorno non ha fine... senza una canzone.
Un uomo non ha amici... senza una canzone.
La strada non ha curve... senza una canzone.
Per questo motivo io continuo a cantare una
canzone.»
ELVIS AARON
PRESLEY (born 8 gennaio 1935 - dead 16 agosto 1977)
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Bondì, mularia mata…
Post fuori tema, ma neanche tanto (alla fine c’è un
po’ di Trieste) dedicato all’annuale anniversario di un Artista (con la A
maiuscola) da me molto amato: Elvis Presley.
Precedentemente, in occasione degli 80 anni dalla sua nascita, scrissi un post che, a grandi linee, ripercorreva i primissimi passi dell'Elvis non ancora artista famoso. Qui trovate quel post: CLICCARE QUI, PLEASE
Per far ciò, oggi volevo scrivere qualcosina sul tema
più caro ad Elvis stesso, ovvero il Gospel,
il cui nome è la contrazione del termine GOD-SPELL, il cui significato
risuona letteralmente come PAROLA DI DIO!!!
Personalmente adoro tutte le produzioni elvisiane, in fatto di gospel music.
Trovo che Elvis abbia veramente dato il massimo storico della sua bravura in
tali pezzi che conosceva fin da bambino, quando a Tupelo partecipava con i genitori
alle funzioni domenicali intonando questa musica sacra dalle origini nere.
Un canto divino nato perlopiù nelle piantagioni di cotone, dove i poveri uomini
neri, ridotti allo schiavismo dal solito uomo conquistatore, intonavano queste
preghiere cantate, questi spirituals, sperando in giorni migliori!
Un po' sotto un'ottica differente, si può pensare a come lo stesso Elvis
pregando e intonando tali canti, abbia poi ricevuto in premio da Nostro Signore
quella voce unica e "divina" con cui da ragazzo povero conquistò il
mondo intero, conquistando i cuori delle persone. La musica stessa se vogliamo,
indipendentemente dal genere, quando unisce le persone assurge automaticamente
al ruolo di parola di Dio, poiché significa l'unione di svariate persone e di
multipli pensieri che si uniscono in armonia, tramite essa.
Anche per chi non crede, tale musica fa bene al cuore poiché trasmette comunque
un messaggio di positività.
Nella foto sottostante, Elvis mentre suona musica gospel al piano, durante una pausa tra un'incisione e l'altra, nel 1956:
Elvis incise tre album Gospel (più varie incisioni
amatoriali, raccolte sia in emissioni ufficiali, sia in vari bootlegs).
Il primo album venne inciso subito dopo il ritorno
dal servizio militare svolto in Germania tra il 1958 ed il 1960. Qui sotto c’è
un mio pupolo fumetto, raffigurante l’Elvis venticinquenne che è appena
ritornato negli USA, dalla Germania:
Il 1960, l’anno del ritorno di Elvis, fu un anno
che si preannunciava come un’incognita; il rock ‘n roll era praticamente “morto”,
o meglio si era evoluto, divenendo sempre più rock. Ma la moda, per il momento,
sembrava essere passata. L’America aveva iniziato a sistemarsi di nuovo sopra
il candido tappeto della melodia.
Eppure… eppure Elvis stupì di nuovo, e stavolta
convinse proprio tutti, in quanto dimostrò di essere un vero artista, sapendo
interpretare QUALSIASI GENERE, saltando dal blues a l rock, dalla ballata al
tenorile, dallo swing allo spiritual.
Tre esempi, tutti tratti da "ELVIS IS BACK", uno dei suoi album più
belli (per il sottoscritto, il migliore in assoluto!), sono la romanticissima “Are
You Lonesome Tonight”, il blues sporco di “Reconsider Baby” (con in primo piano
il trascinante sax di Boots Randolph) e lo swing travolgente di “Such A Night”:
Ma ritorniamo al Gospel. Qui di seguito, vi
propongo alcuni brani tratto dal suo primo album di canti religiosi, dal titolo
“HIS HAND IN MINE”.
A riprova di quanto Elvis si trovasse a proprio agio con
questo tipo di musica, è il fatto che l’album venne registrato in una sola
notte!!!
Negli arrangiamenti si sentono gli echi di storici
gruppi neri del genere, come gli Statesmen Quartet, i Golden Gate quartet (che
pure aveva conosciuto a Parigi) e i Blackwood Brothers.
Eleganti e raffinati i cori dei fedelissimi
Jordanaires, anche loro molto ben inseriti nel contesto. Il risultato fu questa
meraviglia sonora dell’anima (alcuni brani dell'album):
Il secondo album, “HOW GREAT THOU ART”, venne
inciso in un momento abbastanza buio della carriera di Presley. Gli anni ’60 lo
avevano oramai dimenticato, e nel 1966 (l’anno di incisione) Elvis si trovava a
dover cantare per contratto un mucchio di canzonette insipide, colonne sonore
di filmetti altrettanto insipidi. Quest’album, quindi, fu un vero e proprio
sfogo dell’anima. Sfogo che ricalcò degnamente l’album precedente, superandolo
nettamente in certi casi (basti ascoltare solo brani come “Where no One Stand
Alone”, “You’ll Never Walk Alone” e “Somebody Bigger than You and I”):
Vi fu anche una parentesi gospel all’interno del
Comeback ’68, lo storico show (per metà live) televisivo del medesimo anno, che
rilanciò Elvis sulle vette della classifica.
Il Comeback '68 fu un poderoso show che riportava prepotentemente il ragazzo di Tupelo alla sua vera quint'essenza di artista puro, senza però dimenticare i vari generi da lui affrontati nel corso della sua carriera. Elvis, all'improvviso, dopo gli anni dei filmetti usa&getta per famigliole, si ritrovò a "combattere" in un vero e proprio ring, per riconquistare il titolo di "King of Music".
Il medley gospel fu uno dei momenti più emozionanti di tutto lo show, come notevole fu anche la coreografia ad esso collegato:
Il terzo ed ultimo album gospel intitolato “HE
TOUCHED ME” giunse nel 1972, con la voce graffiante ed intensa di un Elvis ancora carico nella sua
rinascita artistica, e che riesce a sfoderare ancora delle ballate spirituali e dei ritmi
travolgenti veramenti appassionati, assieme ai cori superbi degli Imperials.
Nell'immagine sottostante, Elvis ed una delle sue fidanzate, Linda Thompson, ad una convention Gospel di metà anni '70:
Qui di seguito, alcuni brani:
Concludo la mia piccola carrellata con due brani
live di due grandi artisti triestini che, da sempre, amano Elvis e lo
interpretano con cuore e sentimento, e che mi onoro di conoscere personalmente.
Il primo è Oscar Chersa, giovane musicista professionista,
qui in un’esibizione tratta proprio dal repertorio gospel elvisiano, e tenutasi
dal vivo a Trieste, al Teatro Politeama Rossetti. Ad accompagnarlo c’è una Big
Band di tutto rispetto!!
Infine, l’altro triestino è il buon Lorenzo Pilat (lo
storico “Pilade” del Clan Celentano, ed anche grande autore di livello
internazionale), qui in un live della fine degli anni ’70, dove interpreta una
sentitissima “Are You Lonesome Tonight”:
TRIESTE, SOTTERRANEI DI SANTA MARIA MAGGIORE.
TANTI, TANTI ANNI FA...
UN SINISTRO VANO SOTTERRANEO POSTO SOTTO LA
CHIESA DEI GESUITI, CELA UN TERRIBILE SEGRETO; UN TRIBUNALE SEGRETO DELLA SANTA
INQUISIZIONE, CONOSCIUTO COME “CAMERA ROSSA”, DAL COLORE SCARLATTO DEL MANTO
DELL’INQUISITORE.
STRUMENTI DI TORTURA, OSSA UMANE, SCHELETRI
DI DONNE, UOMINI E BIMBI INCATENATI AL MURO. TERRIBILI TESTIMONIANZE DI ANTICHE
BARBARIE CHE, SECONDO LE LEGGENDE LOCALI, SI SAREBBERO CONSUMATE IN EPOCHE
BUIE, SOTTO IL PAVIMENTO DELLA CHIESA.
TRIESTE, 1932
IL MANIACO NOTO COME “OMO VESPA”, ASSIEME A
UN COMPLICE CONTRABBANDIERE, TENTA DI NASCONDERSI NEGLI ANTICHI SOTTERRANEI
DELLA CITTAVECCHIA...
TRIESTE, 1944
UNO DEI PERIODI PIU’ DRAMMATICI NELLA STORIA
DI TRIESTE. LA CITTA’ E’ STATA, DI FATTO, ANNESSA AL TERZO REICH TEDESCO.
IL GAULETIER RAINER CONTROLLA TUTTO IL
TERRITORIO, DENOMINATO “ADRIATISCHE KUSTENLAND”, MENTRE A CAPO DELLA CITTA’ E’
STATO POSTO L’UFFICIALE ODILO GLOBOCNIK.
NEMMENO LE FASI PIU’ DURE DELLA GUERRA
ATTENUANO IL SENSO DI SUPERIORITA’ DEI TEDESCHI, CONVINTI DI AVERE ANCORA LA
SITUAZIONE IN PUGNO. A TRIESTE, NELLO STESSO ANNO, SI FESTEGGIA, IN POMPA
MAGNA, IL COMPLEANNO DEL FUHRER ADOLF HITLER, CON UNA GRANDE PARATA DEI
SOLDATI, LUNGO LE RIVE.
EPPURE, COME DETTO, LA GUERRA STA SUBENDO UNA
DURA SVOLTA. COSI’, GLOBOCNIK FA COSTRUIRE UN PASSAGGIO SEGRETO SOTTO IL SUO
COMANDO POSTO ALL'INTERNO DELLA VILLA ARA, IN VIA ROMAGNA. PASSAGGIO SEGRETO CHE, TRAMITE UNA
SCALA A CHIOCCIOLA, RAGGIUNGE LA SOTTOSTANTE RETE DI CUNICOLI E BUNKER
DENOMINATA “KLEINE BERLIN”.
TRIESTE, 1945–
LE ULTIME GUARNIGIONI DI SOLDATI DELLE SS NAZISTE, RESISTONO ASSERRAGLIATE ALL’INTERNO
DEL CASTELLO DI SAN GIUSTO, IN ATTESA DELL’ARRIVO DI TRUPPE REGOLARI ALLE QUALI
CONSEGNARSI PER UNA RESA DEFINITIVA.
MA PER ALCUNI DI LORO C’E’ ANCORA UNA SPERANZA DI SALVEZZA; UN
ANTICO CUNICOLO QUATTROCENTESCO CHE, DAL SOTTERRANEO VENETO DEL CASTELLO,
RAGGIUNGE VARI PUNTI DELLA CITTAVECCHIA, COME LE CANTINE DELL’OSTERIA “Alla Marinella”,
I SOTTERRANEI DELLA CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE, E I SOTTERRANEI DEL PALAZZO
“ROTONDA PANCERA”.
CUNICOLO
CHE ERA STATO GIA’PERCORSO, IN UN’ANALOGA SITUAZIONE, 131 ANNI PRIMA; DURANTE
L’ASSEDIO AL CASTELLO, DA PARTE DELLE TRUPPE ANGLOAUSTRIACHE IN PROCINTO DI
RICONQUISTARE LA CITTA’, UNA GUARNIGIONE DI SOLDATI NAPOLEONICI TROVO’ IN TALE
CUNICOLO UN’OTTIMA VIA DI FUGA. LO STESSO FECERO, POCO DOPO, IL SAGRESTANO DI
SAN GIUSTO, Don GIUSEPPE MAINATI, E LA FIGLIA DEL COMMANDANT D’ARMEE RABIE’,
CHARLOTTE.
PER IL
RESTO DEI MISTERI E DEI SEGRETI SUI SOTTERRANEI DI TRIESTE ... STAY TUNED