lunedì 27 maggio 2019

PIAZZA UNITA' QUANDO SI CHIAMAVA ANCORA PIAZZA GRANDE ED AVEVA IL GIARDINO


Bondì, mularia mata...

Dopo due anni, riprende il ciclo "Trieste perduta ed illustrata a  fumetti", ovvero una descrizione di una Trieste ormai scomparsa, realizzata tramite  illustrazioni a fumetti. Oggi parlo della Piazza Grande e del suo antico giardino.

P.s.: per visualizzare in grande il pupolo... click sopra l'immagine stessa.






Siamo in Piazza Grande (l'odierna Piazza Unità) a Trieste, in un calmo pomeriggio di un fine giornata di primavera dell'Anno Domini 1910.

La città di Trieste è nel suo massimo fulgore: importante snodo di commerci marittimi, notevole emporio mitteleuropeo e culla di grande cultura, grazie ad illustri scrittori come James Joyce, Italo Svevo e Silvio Benco, sembra non avvertire minimamente l'infausto presagio di dolore e morte che solamente quattro anni più tardi farà piombare l'intera Europa nel caos della prima guerra mondiale, seguìto da fame, miseria e dall'epidemia di influenza spagnola, ponendo così definitivamente fine al progressivo disfacimento -peraltro già da tempo iniziato- degli Imperi Centrali.

Il luogo raffigurato in primo piano è il grazioso giardino posto al centro della piazza, dove le coppie di triestini fanno listòn, i gentlemen più anziani si godono un po' di fresco all'ombra dei maestosi pini e i bambini si divertono con semplici giochi da strada, ma anche innocenti burle a danno di qualche sfortunato passante.

Appena usciti dal cancelletto che delimita l'area del giardino, troviamo il tram che attraversa la piazza da parte a parte, dirigendosi verso la zona dei Campi Elisi.

Poco distante, ecco l'elegante Caffè Municipio (precedentemente Caffè Litke), ubicato proprio al piano terra dello stesso Palazzo Municipale, dai triestini rinominato affettuosamente "Palazzo Cheba"; in tale Caffè, illustri personalità triestine, giornalisti ed intellettuali d'ogni sorta si danno appuntamento per discutere di politica e quant'altro, sorseggiando un buon Wiener Melange accompagnato da una dolcissima fetta di torta al cioccolato Lejet.
Il Caffè Municipio dell'epoca è il ritrovo per eccellenza della cultura locale, mentre i vicini Caffè degli Specchi e Caffè Orientale sono più portati ad ospitare la clientela raffinata dell'alta borghesia.

Qua e là nella piazza, il passaggio frettoloso di operai e manovali, lo sfilare rumoroso di carrozze a cavalli e, tutt'intorno, un vociare continuo di sessolote che -tornando a casa dopo il massacrante lavoro nei magazzini di caffè e nonostante la stanchezza- si mettono ad intonare i più bei canti della tradizione popolare triestina.

Nel giardino vi è pure una voliera con due simpatici pavoni, oltre alla casetta del custode (sul lato verso il mare) che funge pure da deposito per attrezzi di manutenzione ordinaria.

La piazza è attorniata dai più bei palazzi cittadini, come il Palazzo del Lloyd Triestino e l'Hotel Vanoli, i quali, assieme al tramonto che si specchia nel mare,  fanno da cornice ad un panorama assolutamente unico e romantico.


       René

1 commento:

Anonimo ha detto...

This is a really good tip especially to those new to the blogosphere.
Brief but very precise information… Thanks for sharing this one.
A must read post!

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