giovedì 21 agosto 2014

LA TRIESTE DI UMBERTO SABA... E LA MIA (NOTTURNO TRAM DE OPCINA)




Trieste
Dalla raccolta “Trieste e una donna” (1910-12) 



"Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

 
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
                                              
       
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.

La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva."






Umberto Saba

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 Qui sotto un mio pupolo, ispirato alla poesia di Saba (qui il link per visualizzare in grande il pupolo:  CLICCARE QUI):



     René

1 commento:

Sarah ha detto...

È poco più di un mese che sono arrivata nella tua città e nelle righe di Saba già ce la ritrovo. È ancora tutto da esplorare per me, tutto da scoprire... me ne invoglia ancor più (per alcuni tratti) la somiglianza con la mia terra lontana.
L'immagine è bellissima, mi lascerò guidare un po dal tuo blog, magari mi aiuterà a capire qst splendida terra :)

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