martedì 16 agosto 2016

INSEGUI I TUOI SOGNI (OMAGGIO A ELVIS PRESLEY)







Bondì, mularia mata

Come ogni anno, al 16 agosto, non posso mancare di ricordare la scomparsa del mio mito: Elvis Aaron Presley !!!!

Quest’anno sono 39 anni che Elvis non c’è più. Oltre al pupolo d’apertura, voglio ricordarlo con una mia poesia dedicata a tutti coloro che non smettono mai di sognare. 
Elvis era un sognatore e fu per questo motivo che, pian pianino, riuscì ad emergere e a far valorizzare il suo talento. Partendo dal basso, dall’estrema povertà, senza mai smettere di sognare. Arrivando, così, nell’eterno Olimpo della Grande Musica.

La mia poesia si intitola “Insegui i tuoi sogni” come “Follow that Dream”, che è proprio il titolo di una vecchia canzone elvisiana anni ’60, ma è pure il titolo di una struggente dedica di un altro Grande, ovvero Bruce Springsteen. 
Anche quest’ultimo, un sognatore. Un sognatore che non ha mai smesso –nemmeno dopo il successo- di inseguire i suoi sogni.


INSEGUI I TUOI SOGNI

Insegui i tuoi sogni. Inseguili, non farli morire mai. Mastica le amarezze, per poi sputarle con tutta la rabbia ed il disprezzo che esse contengono, e continua ad inseguire i tuoi sogni.

Puoi piangere, urlare, disperarti e lanciarti mentalmente in un baratro che sta li’, pronto a mangiare la tua anima. Ma nessun baratro ti avrà mai, se continuerai ad inseguire i tuoi sogni, seguendo solo la rotta tropicale del tuo cuore.

I temporali passano i sogni restano vivi e non muoiono proprio perche’ sono li’ ad aspettarti. Aspettano che tu li realizzi, o che perlomeno provi a catturarli con gli occhi struggenti di chi sa che c’è sempre un faro ad illuminare le nostre dure e tristi navigazioni notturne.

Insegui i tuoi sogni, e resterai giovane. Cerca a tutti i costi di raggiungerli e realizzarli, e potrai crescere, diventando un grande uomo.

Non smettere di inseguire i tuoi sogni solo perche’ la vita ti uccide dentro, altrimenti morirai veramente.

Canta, balla, suona, prendi per mano una ragazza e corri con lei sulla spiaggia. Non aspettare il tramonto del sole sulla battigia, ma continua ad inseguire anche lui.

   René


sabato 6 agosto 2016

CANTA SAN GIUSTO 2.0 (2016)



Bondì, mularia mata…

Come sappiamo, le canzoni e le melodie si evolvono ai tempi che cambiano, ma come potrebbe risuonare nel 2016 il testo della celeberrima “Canta San Giusto” di Guido Nattek (anno 1925)?

Per scherzare, ho provato ad immaginarmela “moderna”. Eccola qui di seguito, assieme al pupolo d’ordinanza (con la simpaticissima gallina canterina Chiquita):



CANTA SAN GIUSTO  2.0

I veci brontola che i Facebook xe cambiai
No xe pi
ù emoticon, no xe piu’ quei tagai
Xe come i tempi andai, sta nostra gioventu’
no se diverti, no la chatta piu’ !!!


Banna San Giusto dal suo monitòr
l'eterno browser che clica ogni cuor
Trieste tuta xe un app 'ssai gentil
che ghe somiglia al disgusto de un troll
Taga la bora e le onde del mar,

e co' i tui smartphone che i ciama al lavor
Una canzon che nissun ga l'account
Trieste tuta xe un virus de amor


Se desso i giovini va drio dei Pokemòn,
se fin le suocere se ga instala’ un cocòn
Xe dura sta scansion pel Web e pel simi’
El nostro login dunque xe fini’

Banna San Giusto dal suo monitòr
l'eterno browser che clica ogni cuor
Trieste tuta xe un app 'ssai gentil
che ghe somiglia al disgusto de un troll
Taga la bora e le onde del mar,

e co' i tui smartphone che i ciama al lavor
Una canzon che nissun ga l'account
Trieste tuta xe un virus de amor


   René  


giovedì 4 agosto 2016

E ZINQUE ANNI I XE PASSAI !!




E xe zà passai zinque anni!!!!

5 anni di blog pupoloso, alias “Trieste patoca”.

Inizialmente solo un esperimento, nato da una mia esigenza di salvare alcune mie discussioni -relative al folklore triestino- postate su alcuni forum triestini, con il tempo è diventato qualcosa di più grande, più bello e significativo (rispetto alla mia idea di partenza, intendo). Si sa, i forum non hanno vita eterna, senza contare che anche le discussioni di un certo interesse possono poi, con il tempo, cadere nel tecno oblio del web, in mancanza di risposte e contributi vari ai topic. Inoltre, avevo l’esigenza di metter su un qualcosa dove poter esprimere i miei pupoli (disegni) liberamente, senza costrizioni tecniche, poiché i sistemi hosting esterni di caricamento immagini dei forum, non sono quasi mai affidabili.
Così, su consiglio dell’amico Roberto da Roma (blogger navigato), nell’estate del 2011 decisi di aprire un blog, unendo queste mie due passionacce, ovvero Trieste e i pupoli-fumetto.
Ricordo l’iniziale titubanza, pian piano svanita, ed il piacere di avere un luogo virtuale tutto mio… ma non solo mio, poiché il blog è anche vostro, di voi lettori! Un luogo tutto mio/vostro dove poter “sfogare”, in compagnia, queste due passioni sopracitate.
Un blog che –è meglio chiarirlo sempre- non vuol certo avere la pretesa di insegnare qualcosa… anzi, ho imparato molto di più dai contributi dei vari lettori che hanno avuto la pazienza/voglia/piacere di commentare questo o quel post.
Per tutto questo, Grazie di Cuore!!!!

Qui il link al primo, timido post d'apertura, senza pupoli, perché ancora non ero sicuro di inserirne almeno uno in ogni discussione. 

Più sotto, invece, vi lascio come sempre un pupolo… e quale pupolo potevo mettere in tale occasione, se non un Paolin Paperin (papero triestin)?
Pupolo ispirato da un antico (ma mai vecchio) cartone disneyano del 1938 (titolo: “Mickey’s Trailer”. Consigliatissimo!!), dove per l’appunto c’era un Paperino alle prese con un telefono “esteso”, durante una situazione di apparente pericolo.

Qui sotto trovate il pupolo fumetto (e come dico sempre, click sopra il pupolo stesso, per visualizzarlo in grande):



E, per finire, anche i primi loghi-testata del blog, quando si era ancora nella fase cosiddetta sperimentale (difatti, sono loghi abbastanza orridi… ma si inizia sempre dal basso =) ):

Il primo, solo abbozzato a matita e penna:


Il secondo (orridissimo e orrendevole):


Il terzo (un po' così e un po' pomì, ma il font è già quello attuale):


E finalmente il quarto, unione dei due loghi precedenti:



 Tra l'altro, sto meditando di aggiungere un tocco in più al logo attuale. Continuate a seguirmi, e vedrete...

Per il resto, mi fermo qui, che el sol magna le ore. 
Alla prossima, e Grazie ancora! VIVA TRIESTE!  =)

        René

lunedì 29 febbraio 2016

LA TRISTE LEGGENDA TRIESTINA DELLA BELLISSIMA PRINCIPESSA ROSANDRA




C’era una volta una bellissima principessa, chiamata Rosandra, che un cattivo mago teneva prigioniera nel suo tetro castello incombente sulla valle.
I lamenti della bella principessa prigioniera attrassero un giovane cavaliere, il quale decise subito di liberarla. Venuto a duello col perfido mago, dopo un aspro combattimento, il cavaliere lo trafisse a morte con la sua spada e liberò la principessa, che si era ormai invaghita del suo coraggioso salvatore.
Ma questi non volle portarla con sé, al suo castello: adducendo a pretesto un’impresa che doveva portare a termine a tutti i costi, la lasciò con la promessa di tornare presto a riprenderla per farla sua sposa…
Non tornò mai più.
La bella principessa Rosandra si mise allora a piangere disperatamente. E tale era il suo dolore e lo strazio, che una buona fata, impietosita, la tramutò in sasso.
E dal sasso continuarono a uscire le lacrime con tale abbondanza che, ben presto formarono un ruscello, il quale cominciò a scorrere lungo la valle, attraverso cascatelle, salti di roccia, vasche, pareti di pietra, greti sassosi, fino al mare.

Qui sotto il mio pupolo fumetto raffigurante la Principessa Rosandra (clic sopra lo stesso, per ingrandirlo):


















Alla prossima, ciao

        
  René