Bondì, mularia mata... come da titolo, se non ho cappellato con la nuova (schifosissima) interfaccia di blogger, sono riuscito a far ritornare un po' del bianco candore natalizio sul blog.
Se l'esperimento durerà (non sono sicuro che funzioni, poiché bisognerebbe agire sul template), annuncio che già sin da adesso l'atmosfera natalizia è giunta anche in queste lande pupolose e patoche. :)
( Click sulla foto per ingrandire )
Sperando non vi siano intoppi tecnici, questa neve ci accompagnerà fino a gennaio 2013 inoltrato. Perché il Natale quando arriva, arriva !!!! =)
Ci stiamo avvicinando al prossimo Natale 2012, ed anche stavolta riaffiora la questione che potremmo ridefinire "alberi di Natale sì, alberello di Natale no, in Piazza Grande (oggi nota come Piazza Unità)".
Mi riferisco alla decisione del Sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, di togliere tutti gli alberelli di Natale (che, fino al 2010 scorso, durante le feste addobbavano splendidamente la nostra stupenda piazza) per posizionarne un unico e più sobrio.
Anche quest'anno l'alberello viene rimontato.
Non voglio assolutamente entrare nella polemica (il mio è un blog anche satirico, ma non politico). Chi mi conosce sa già come la penso. Ed è un pensiero assolutamente personale ed ininfluente su questo blog. Voglio solo proporvi un mio pupolo (disegno) satirico, realizzato l'anno scorso, per sorriderci un po' sopra. Siccome la questione si rinnova ancora, ho pensato che questo mio pupolo, realizzato originariamente per il sito "Bora.la" (che ringrazio), sia tuttora "attuale". :)
Un modo scherzoso per aprire le danze al periodo invernale che amo di più, il Natale, per l'appunto. Un periodo che vedrà su questo blog molte novità e cambiamenti.
Ecco, quindi, il pupolo (come sempre cliccarci sopra per visualizzarlo bello grande):
Oggi vi posto un mio vecchio pupolo... vecchio perché risale al 1998. Si tratta di un pupolo ritrovato tra le mie "scartoffie", mentre cercavo altre cose... In codesto pupolo m'immaginai, in punta di matita, una "Trieste in fiore"... ed ecco che, grazie alla matita stessa ed un po' di fantasia, Piazza Grande (o Piazza Unità, come volete) magicamente si trasformò in una piazza verde affacciata sul mare!!! In alto, sopra il pupolo stesso, una mia didascalia-aforismo, che recita: "NON SONO UN ARTISTA INTELLETTUALE... SONO UN ARTISTA INTELLETTIVO !" Nel 1998 avevo solo vent'anni... che bella età!
Beh, visto che ho ritrovato questo pupolo e visto che non mi era venuto poi così male, ve lo voglio proporre:
Eccoci alla quarta puntata della "Pontelosco Story" rivisitata a fumetti in triestin... fumetti da me medesimo pupolati seguendo lo stile "Disneyan-patoco", ovvero una triestinizzazione satirica dei personaggi Disney.
Per chi ancora non sapesse cosa voglia dire il nome "Pontelosco", esso è il nome ideale (nomen omen) dell'orrenda (parere personale, anche se condiviso da tantissimi triestini) passerella sul canale tanto amato dai triestini e dai turisti (ancora per poco... perché sfido chiunque a fotografare il canale con quel coso in mezzo). Per la precisione, questo: CLICCARE QUI SE SI E' DI FIBRA FORTE
Qui, invece, tutte le precedenti puntate delle vignette satiriche in stile Disneyan-patoco dedicate al Pontelosco: CLICCARE QUI PER I PUPOLI DELL'ALTRA VOLTA Oggi, dunque, nuova puntata... dove ritroviamo Topolin Morbin assieme al suo fedelissimo amico Pippo Nagana. Assieme i due commentano il vecchio referendum proposto ai triestini all'epoca del posizionamento provvisorio del "Ponte Bailey"... per visualizzare bene il pupolo (disegno), come al solito basta cliccare sopra lo stesso:
Bondì, mularia mata... Torno sul blog co' na mia poesia in dialeto triestin... e ghe xe anca un mio pupolo (disegno) con el mitico Paolin Paperin (papero triestin)... na mia poesia dedicada ala Luna.
LUNA IN PIENA !!!!!!!
Muli, stasera la Luna è in piena... !!!!!!!
La Luna ga la luna la Luna fa casìn perché anca la Luna quando vol la ga el morbìn
La Luna fa la tira la Luna bati el cuor perché anca la Luna quando vol sa far l'amor
La Luna la se impiza la Luna in controsenso perché anca la Luna po' se ilumina de imenso
La Luna col capoto la Luna bati broche perché anca la Luna po' se tira le tirache
La Luna sempre in piena la Luna xe patoca perché anca la Luna no la buta mai zo' in vaca
La Luna distirada la Luna sula pele perché anca la Luna la camina tra le stele
La Luna verso l'una la Luna la se buta perché anca la Luna la ga i oci de gata
La Luna varda el mar la Luna ocia de qua perché anca la Luna ghe vol 'ssai ben a Trieste ! René
Come da titolo, el triestin xe sempre pigro... e difati mi son 'ssai pigro, perché pena desso me go inacorto che xe oltre un mese che no agiorno sto mio blog. No iera mai sucesso... e de questo me scuso.
Presto tornerò con le novità... el tempo de mover sto mio cul dormiente!!!! =)
Qua soto trove' el manifesto con la celebre ciamada ale armi, de parte de Zio Samuele, mio santolo de via Sporcavilla:
Un caro saludo a tuti i frequentatori, visitatori, ecc..
Oggi vi voglio postare la famosa canzonetta folkloristica triestina "Andando zo' pel Corso", meglio nota ai più come "La FLON-FLON", o anche con il suo sottotitolo "Ai, Bai, tu me la darai" il che è tutto dire!!!
Ancor oggi viene allegramente cantata da molta gente, nelle osmize e nei ritrovi conviviali, ma in pochi forse sanno che questa canzonetta, divertentissima e simpaticamente fuori dalle righe, nacque da un reale fatto di cronaca accaduto a Trieste, nel 1909.
La "FLON - FLON" (nomignolo privo di significato, dato dal popolo) era una nota prostituta triestina (argomento già trattato anche nel precedente post dedicato alla "Muta", qui: CLICCARE QUI PER LA "MUTA" ), e un dì fu avvicinata, proprio in Corso (nella zona antistante Piazza della Borsa), da un buffo signore sulla cinquantina. Questo signore invitò la FLON - FLON in un vicino ristorante in Piazza della Borsa.
Dopo il lauto pranzetto, questo signore volle chiedere in cambio una prestazione in natura!
La FLON-FLON disse "no, grazie per il pranzo, ma per i miei servigi in natura bisogna pagare". E così dicendo, se ne andò via. Ma il buffo tipo, non contento, la inseguì, ed in un vicoletto del quartiere (oggi non più esistente) di Riborgo, la violentò!
Un grave fatto di cronaca, insomma.
Ma il triestino, sempre pieno di morbin, sulle note di una marcia austroungarica, ci ricamò sopra questa canzonetta.
Per altro, si usa dire a Trieste "vestir ala Flon - Flon".
Il triestino, anche dai fatti più gravi e più cupi (vedi anche "Antonio Freno") ci ricava sopra delle canzonette e delle macchiette eterne!!!!
Qui sotto, il testo in dialetto triestino:
"LA FLON - FLON (Ai, Bai, tu me la darai)"
Andando zo pe'l Corso - ai bai tu me la darai
incontro na flon flon - zigozela zon-zon-zon
e mi ghe vado drio - ai bai tu me la darai
ghe pago 'na porzion - zigozela zon-zon-zon
E co ghe pago 'l conto - ai bai tu me la darai
la me peta un scarpon - zigozela zon-zon-zon
E mi ghe coro drio - ai bai tu me la darai
la beco in t'un porton - zigozela zon-zon-zon
Ghe tiro su 'l sipario - ai bai tu me la darai
me beco un bel sgrafon - zigozela zon-zon-zon
la va a ciamar le guardie - ai bai tu me la darai
i me fica in canon (prigione) - zigozela zon-zon-zon
E dopo nove mesi - ai bai tu me la darai
xe nato un bel mas'cion -zigozela zon-zon-zon
Che nome ghe daremo - ai bai tu me la darai
ghe daremo Giovanin, capobanda del casin!!!!
Infine, un videoslide della canzone con l'interpretazione del cantautore triestino Lorenzo Pilat. Interpretazione preceduta da un breve siparietto tra Pilat ed uno pseudocorista: