E sono 79 anni. Buon Compleanno, Lorenzo!
Qui sotto c'è un mio pupolo fumetto augurale ambientato
nell'anno 1987 (un grande anno per Trieste!)
Auguroni a Lorenzo, come dicevo poco più sopra. Difatti, il nostro mitico
portabandiera della canzone triestina festeggia quest'importante traguardo d'età, sabato
24 giugno 2017.
E per festeggiarlo, voglio ricordarlo attraverso alcuni
importanti momenti della sua carriera soprattutto locale (ma non solo).
Inizio con una musicassetta storica, per noi triestini
tutti.
Sì, perché desso va de moda el cd e el computer... ma
quando che ghe iera le cassetine, eh? Chi el se ricorda de questa storica
compilation (primi anni '80)?
Si tratta della "PILAT Supercassetta", anno
1982.
Tale musicassetta, in pratica raccoglieva quasi tutti i
tre precedenti lp folkloristici triestini di Pilat ("Trieste matta"
del 1973, "La mula" del 1975 e "Io, Trieste" del 1978). Pur
essendo stata soppiantata, da tempo, da altre riedizioni ed infine da 5 cd,
tale cassetta resta un "totem" per due generazioni di triestini.
Negli anni '80 e primi '90, chi voleva conoscere la produzione dialettale
locale di Lorenzo... aveva tutto, con questa cassetta che si poteva portare
dapperttutto, con mangianastri e/o autoradio vari.
Ovviamente non c'era festino o viaggio in auto dove non
si cantasse a squarciagola assieme alla cassetta.
Che poi, dentro c'è di tutto: dal sentimento alla
poesia, dall'allegria alla goliardia, dai cori improvvisati ai canti
appassionati. Indispensabile compagna negli anni '80, assieme a tantissima
altra bella musica, italiana e straniera, di allora. (Y) Bei tempi.
Qui potete ascoltare un estratto del lato A:
Qui, invece, il seguito:
Foto d'epoca... qui con i suoi amici e compagni d'avventure musicali, Daniele Pace e Mario Panzeri; insieme hanno scritto grandi pagine della musica italiana ed internazionale degli anni '60 e '70.
Due foto promozionali del 1973, all'epoca del lancio discografico del suo primo LP dialettale intitolato "Trieste Matta" (CBS Sugar - 1973)
Nel 1977, al cabaret Derby Club di Milano, durante un'esibizione in stile Elvis Presley.
Al Circolo della Stampa di Milano, durante la presentazione del disco triestino "Trieste Matta", in compagnia del regista Ermanno Olmi . Anno 1973
Un momento di "pausa riflessiva" di Lorenzo (sempre nel 1973)
Nel 2007, al Teatro Politeama Rossetti di Trieste, durante il suo Recital Live
E continuiamo a festeggiare, sempre con gli amarcord fotografici e video.
:)
TEDDY RENO E LORENZO PILAT INSIEME!
Teatro Politeama Rossetti di Trieste, 28 dicembre 1985 (e non 27, come erroneamente riportato nella foto, pardon); in quell'occasione, in tale teatro si svolse il 7° Festival della Canzone
Triestina... il primo festival dialettale al Politeama, dopo più di trent'anni
dall'ultimo concorso canoro dialettale svoltosi in questo prestigioso teatro
triestino.
L'evento di punta fu l'esibizione -assolutamente
improvvisata e fuori programma- di due dei tre massimi rappresentanti nazionali
ed internazionali della triestinità in musica (il terzo è Lelio Luttazzi):
Teddy Reno (vero nome Ferruccio Merk Ricordi) e Lorenzo Pilat !!!
Nel momento di questo scatto fotografico (fotografia di
Fulvio Marion), i due big musicali stanno intonando la popolarissima “Trieste
mia (Co' son lontan de ti)”, 1° Premio al Politeama Rossetti nel lontano 27
gennaio 1925, composta da Publio Carniel e Raimondo Cornet, questi ultimi due
già notissimi anche per la loro “Marinaresca (Una fresca bavisela)” del 1944.
Ancora amarcord dal 7° Festival della Canzone Triestina
L'esibizione di Lorenzo, in un significativo medley di canzoni folkloristiche triestine.
Per le foto si ringrazia Fulvio Marion.
Sempre amarcord triestini di Lorenzo; un breve videoclip
del 1978 contenente una breve porzione del brano "Trieste un poco
americana" (di Lorenzo Pilat, Toni e Franco Damiani).
Il brano (sempre anno 1978) narra di una cinquantenne
degli anni '70 che, vedendo i marinai americani di passaggio in città, si
ricorda di un soldato USA degli anni '50, suo grande amore di gioventù di
quegli anni. Difatti, dal 1947 fino al 1954 Trieste si trovò sotto un lungo
periodo di amministrazione angloamericana: l'acronimo era GMA, ovvero Governo
Militare Alleato composto sia da soldati del TR.U.S.T. (Trieste United States
Troops) sia da soldati del Betfor (British Element Trieste Force).
Amarcord semi triestino e semi rock 'n roll a Telefriuli, Natale 1984; Lorenzo è per la prima volta ospite del cantautore friulano Dario Zampa, al programma-quiz "Caric e Briscule".
In seguito i due diverranno amici, collaborando assieme nelle trasmissioni "L'ora di casa nostra" (Telefriuli, 1988) e "Stasera è sempre colpa della chitarra" (Telefriuli, 1989)
Amarcord estivo. Per chi ha iniziato o sta per iniziare
le ferie, ecco un bel videoclip estivo (girato sulla riviera barcolana, a
Trieste, nell'estate del 1978) strapieno di sole, mare, allegria e tante belle
"mule" ("mule", che in dialetto triestino significa
"ragazze")!
Adesso, invece, passiamo alla "produzione
estera" di Lorenzo, con un poco di country rock di qualche tempo fa,
rigorosamente dal vivo alla discoteca Hippodrome di Monfalcone, anno 1987: "Mule Skinner Blues", in Italia meglio noto
come il "Blues del Mandriano". Un antico pezzo popolare americano (genere
Bluegrass) reso celebre dai Fendermen (in versione più rockettara), che narra
in maniera simpatica la storia di un giovane mandriano del vecchio West, qui
all'opera come maldestro scorticatore di muli. Buon ascolto.
Dopo l'aperitivo... ci vuole un qualcosa di forte!
(sempre live, cioè rigorosamente dal vivo, a Telefriuli nel 1987, con tanto di Fender Telecaster) :)
"The House of the Rising Sun" (in Italia nota
come "La Casa del Sole"), un classicissimo ed antico brano folk
americano (a sua volta derivante da una ballata inglese. Probabilmente
"Matty Groves", risalente al '600), e scritto nei primi anni dell'800
da una coppia del Kentucky; Georgia Turner e Bert Martin.
E' un brano che è stato reso celebre nel 1964 da Eric
Burdon e gli Animals, per poi essere successivamente ripreso da numerosi
artisti in tutto il mondo.
Si tratta di un folk blues che parla di una casa di
tolleranza di New Orleans. Alcuni ritengono che la casa sia esistita realmente
e che fosse presieduta da una maîtresse di origini francesi chiamata Marianne
Le Soleil Levant, dal cui cognome (o forse soprannome) sembra essere derivata
la denominazione della casa (La casa del sole nascente, per l'appunto).
Tra le ipotesi più accreditate c'è quella che la vuole
situata proprio a New Orleans: la notizia del suo abbattimento, avvenuto nel
2007, ha trovato spazio nelle pagine di qualche quotidiano statunitense.
Del testo esistono due diverse versioni: una al maschile
(la versione presentata qui) e una al femminile. Quella maschile parla di un
ragazzo proveniente da una famiglia problematica, pentito di aver passato la
sua vita nel peccato e nella infelicità frequentando la "Casa del sole
nascente"; quella femminile, invece, parla di una ragazza pentita di
essere entrata nel giro della prostituzione e costretta a rimanere in quella
casa per poter vivere.
Buon ascolto!
"So schön,
schön war die Zeit, so schön, schön war die Zeit...
Brennend heißer
Wüstensand;
fern, so fern dem
Heimatland"
Così inizia il testo di "HEIMWEH (Brennend heißer
Wüstensand)", in Italia conosciuta come "Nostalgia", unione di
tre antichi brani popolari tedeschi risalenti alla Grande Guerra, che narrano
appunto dell'estrema e struggente nostalgia di casa e dei propri affetti
durante momenti duri della vita vissuti in lontananza. In pratica sono
l'equivalente tedesco dei canti degli alpini.
Il brano Heimweh venne scritto negli anni '50, e fu un
successo del cantante e attore austriaco Freddy Quinn (all'anagrafe Franz Eugen
Helmut Manfred Nidl). Tale brano ebbe un momento di popolarità anche negli USA,
con la versione in inglese intitolata "Memories Are Made of This"
interpretata da Dean Martin.
Qui viene proposta una versione dal vivo del testo
originale in tedesco, realizzata nel 2016 in diretta sull'emittente triestina
Telequattro.
Buon ascolto.
Ancora Tanti Cari Auguri, Lorenzo, colonna sonora dei
triestini di tutti i tempi (esagero? Ma sì, esageriamo pure!!!).
René
1 commento:
Sempre bello leggere notizie vecchie e nuove sul grande Pilat. Grazie! Roberto Salvetti
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