NOTA:
preciso che tale post è
qui
pubblicato solo a scopo divulgativo,
per
far conoscere una significativa ma
purtroppo quasi dimenticata
pagina
di storia triestina.
"La
prima classe costa mille lire, la seconda cento
La
terza dolore e spavento
E
puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto
Sior
Capitano mi stia a sentire
Ho
belle e pronte le mille lire
In
prima classe voglio viaggiare su questo splendido mare"
"TITANIC",
testo e musica di Francesco De Gregori
Fino
a non molto tempo fa, chi passava
dalle parti del Magazzino n. 42
della
Stazione Marittima (in fondo al molo
Bersaglieri) poteva
notare una scritta
impressa sul muro: WHITE STAR LINE.
Chi
la notava, non ci faceva caso, o al
massimo la correlava alla nota
compagnia armatrice del Titanic. Ma
senza ulteriori pensieri,
congetture o
chissà cosa.
E
invece... e invece quella scritta, ormai
persa dopo i recenti lavori
che hanno
modificato la struttura di quei
magazzini, si trovava lì
per un preciso
motivo. Difatti, la celebre compagnia
armatrice, nei
primi anni dieci del '900
aveva aperto proprio in quel punto uno
dei
suoi prestigiosi uffici. Uno dei tanti
dislocati un po' in tutta
Europa,
seguendo una linea architettonica
standard degli interni.
Questi ultimi
ricalcavano lo stesso design dei lussuosi
interni
delle navi della compagnia, come
la Britannic, l'Olympic e, per
l'appunto,
il Titanic.
Nel
mio pupolo-fumetto sottostante -
ripreso già in apertura del post- un
quadretto vintage rappresentante il
Titanic in viaggio lungo l'Oceano
Atlantico:
Il
RMS Titanic fu un transatlantico
britannico della classe Olympic, e,
come
già scritto, oggi viene ricordato
soprattutto per la collisione
con un
iceberg nella notte tra il 14 e il 15
aprile 1912 ed il
conseguente
drammatico naufragio avvenuto nelle
prime ore del 15
aprile.
Secondo
di un trio di transatlantici, il
Titanic, assieme ai suoi gemelli
Olympic
e Britannic, fu progettato per offrire un
collegamento
settimanale di linea con
l'America e garantire il dominio delle
rotte
oceaniche alla White Star Line.
Costruito presso i cantieri Harland
and
Wolff di Belfast (Irlanda), il Titanic
rappresentava la massima
espressione
della tecnologia navale del tempo ed era
il più grande e
lussuoso transatlantico
del mondo.
Durante
il suo viaggio inaugurale (da
Southampton a New York, via
Cherbourg
e
Queenstown), entrò in collisione con
un iceberg alle 23:40 (ora
della nave) di
domenica 14 aprile 1912. L'impatto con
l'iceberg
provocò l'apertura di alcune
falle sotto la linea di galleggiamento
allagando i primi 5 compartimenti
stagni del transatlantico, che 2
ore e 40
minuti più tardi si inabissò (alle 2:20 del
15 aprile)
spezzandosi in due tronconi.
Nel
naufragio persero la vita ben 1.518
dei 2.223 passeggeri imbarcati,
compresi i 900 uomini dell'equipaggio;
solo 705 persone riuscirono a
salvarsi
(alcuni dei quali morirono subito dopo
essere portati a
bordo del Carpathia,
nave gemella della compagnia Cunard
Line, che
faceva regolarmente scalo a
Trieste mediante la rotta New
York-
Fiume), 6 delle quali salvate fra la gente
finita in acqua.
L'evento suscitò
un'enorme impressione sull'opinione
pubblica e
portò alla convocazione della
prima conferenza sulla sicurezza della
vita umana in mare.
Grazie
al Gent. imo Sig. Alessandro
Artico (che ringrazio sentitamente per
la collaborazione, gli spunti e vario
materiale storico gentilmente
concessomi),
appassionato e modellista, che scoprì
quasi per caso le notizie
relative a
quest'ufficio (durante alcune sue
ricerche effettuate con
l'aiuto di alcuni
massimi esperti del Titanic, ovvero
Clifford Ismay,
Howard Nelson e Nigel
Irvine), adesso sappiamo per certo che
pure
Trieste -allora facente parte
dell'Impero Austro-Ungarico- fu, nel
suo
ruolo di importante capitale europea dei
commerci, un
significativo tassello nella
storia del transatlantico più famoso
(e
sfortunato) del mondo.
Qui
sotto, un mio pupolo-fumetto
raffigurante l'ufficio. Tale pupolo l'ho
ricavato direttamente dal modellino
costruito dallo stesso Sig.
Artico
(cliccare sul pupolo per visualizzarlo in
grande):
Nello
specifico, tale locale era un ufficio
di rappresentanza con annessa
biglietteria. Da questa biglietteria
furono acquistati pure dei
biglietti per il
Titanic.
L'ufficio
e biglietteria sono riportati
sulla guida Bradshaw sino
all'edizione del 1913, dopo il quale
(1914) tutta l'Europa ed il Mondo
furono
sconvolti dalla esplosione
della prima guerra mondiale .
Per
la precisione: Guida Railways
Bradshaw Guide 1913 , e poi il testo
TITANIC di John P.
Eaton
e Charles A. Haas
Qui
sotto il modellino in scala
dell'ufficio triestino della White Star
Line, costruito dal Sig. Artico:
Qui
di seguito, la descrizione dell'ufficio
data dal Sig. Artico: «La
biglietteria era
un locale di piccole dimensioni, ma
molto elegante e
di grande fascino, con
un arredamento, fra l'altro, standard
per tutte le sedi della società che, va
ricordato, nel momento di
massimo
splendore era così diffusa che poteva
disporre di una fitta
rete di uffici e
agenzie dislocate ovunque, sia nei
territori
dell'impero britannico che in
Paesi esterni al controllo
della corona».
Sono
state trovate anche delle liste
con i nomi dei passeggeri che
acquistarono
uno o più biglietti allo scalo giuliano,
per poi
imbarcarsi sul Titanic
direttamente allo scalo francese di
Cherbourg
(seconda fermata del
Titanic).
Si
apprendono, così, i nomi di
Sebastiano De Carlo, 29 anni, originario
della provincia di Lucca, imbarcato a
Cherbourg in seconda classe
assieme
alla moglie Argene Genovesi, di 24 anni.
Successivamente il
De Carlo perì nel
naufragio, mentre lei fu tratta in salvo.
Poi
abbiamo i sei componenti della
famiglia Cacic, provenienti dalla
Croazia. Sempre dalla Croazia, e
precisamente da Zrinska Kula, i
fratelli
Ivan, Bartol e Ludovic Cor, che si
imbarcarono a
Southampton.
Branko
Dakic, registrato come
austriaco,
e Franz e Manca Karun,
rispettivamente
di 39 e 4 anni, provenienti dalla
Carniola, in
Slovenia, e Francesco
Celotti, di 24 anni, imbarcato in terza
classe.
Tutti
passeggeri di quel viaggio
inaugurale che, per molti di loro,
terminò
in maniera tragica.
«Ancora
oggi -racconta il Sig. Artico- è
molto difficile avere una lista
completa
e precisa dei passeggeri del Titanic,
anche perché la
maggior parte delle
fonti li registra come "british" e
"non-
british", inglese e non-inglese.
Così, per esempio,
furono registrati
molti siriani
che però avevano la residenza in
Libano, e molti austriaci che avevano
la residenza in Croazia»
Dell'ufficio
poco altro si sa.
Probabilmente funzionò sino a metà
degli anni
'30, allorquando la
compagnia
White Star Line si ritrovò in crisi e
dovette fondersi con la rivale
compagnia
britannica "Cunard
Line", la quale optò
per un ridimensionamento delle sue
nuove
proprietà (acquisite
definitivamente nel 1947).
Questo
post, in fondo, oltre a ricordare
quest'ufficio perduto nell'oblio
del
tempo, vuol essere un ricordo di quelle
persone citate poc'anzi
che, assieme ad
altre mille e più persone, perirono nel
naufragio
del 1912.
Come
scritto in apertura di post, la
scritta "White Star Line"
impressa sul
muro del Mag. 42 della Stazione
Marittima, fu l'ultima
testimonianza di
questa storia. Dopo il rinnovo di
quell'area,
quindi, ricordiamo qui quel
pezzettino di storia altrimenti
sconosciuto ai più e destinato all'oblio
del tempo.
Ancora
un sentito ringraziamento al
Gent.mo Sig. Alessandro Artico, per la
consulenza e per il materiale fornitomi.
Un
saluto, alla prossima.
René
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