Buondì, mularia mata...
E siamo a... 40!
Quarant'anni fa, il 16 agosto del 1977, il Grande
(con la G maiuscola d'obbligo) Elvis Aaron Presley lasciava per sempre, purtroppo, questo
nostro mondo.
A quarant'anni di distanza, in Italia c'è da
mettersi le mani nei capelli, leggendo le cacchiatone allucinanti che
pseudogiornalisti continuano a scrivere (nel 2017, intendo) su di lui: sempre le stesse minchiate e
gli stessi stereotipi, frutto di ignoranza e pressapochismo; Elvis grasso e
drogato. Elvis ancora vivo e nascosto in Argentina. Elvis così, Elvis pomì,
ecc...
Sinceramente, tutti 'sti giornalai possono
tranquillamente andarsene affanc(autocensura)lo!
Se volete saperne di più, senza stereotipi, innanzitutto ecco un vademecum (consigliato caldamente ai giornalai) postato dall'amico Roberto Paglia nel suo blog "About Elvis", qui: FRACHE' QUA SENZA PAURA... NO VE MORDI
Menziono pure il bel blog "Elvis Presley - Made In Italy", che trovate CLICCANDO QUI
Per sapere proprio tutto di tutto (e anche di più), allora non potete perdervi uno dei più importanti siti italiani su Elvis, l'EICC... CLICCANDO QUI
Se invece vorreste saperne di più sugli inizi di Elvis, e cosa esso abbia rappresentato non solo a livello musicale, ma anche sociale e culturale, ALLORA CLICCATE QUI
Il sottoscritto, invece, dopo aver dedicato su
questo blog molti post biografici su vari aspetti della MUSICA di Elvis (che è
l'unica cosa che conta, cari scribacchini della carta stampata), stavolta vuole
scrivere un ricordo personale.
Come iniziai ad amare la voce e la musica di The
King?
Avvenne tutto per caso, durante una notte buia e
tempestosa. No, non era una notte tempestosa, ma buia sicuramente, visto che
nella viuzza dove abitavo allora -precisamente era l'autunno del 1983- vicino a
V.le Ippodromo, la luce era poca.
Ma il calore nelle case era molto.
Soprattutto nella stanza dei miei, dove ogni
giovedì mio padre accendeva il giradischi, alle 19.00 in punto. Da lì, fino
alle 23.00 circa, una sequela di canzoni, musiche, tutte diverse e tutte
speciali, poiché mio padre possedeva (e possiede tuttora) svariati vinili, 33 e
45, di tutti i generi possibili ed immaginabili; rock, pop, country, opera
lirica, melodia italiana, cantautori, jazz, orchestre, gospel, latinoamericani,
ecc...
Io, fin da allora (avevo solo 5 anni!), assorbii
tutto in un meraviglioso imprinting che mi fece amare la Musica a 360 gradi!
Ma quella fatidica sera alla quale accennavo
poc'anzi, una voce "diversa" mi rapì, più delle altre: era la voce di
Elvis.
Una voce calda, dolcissima e sensuale, che intonava
delicatamente un vecchio blues degli anni '20 intitolato "Ti senti sola
stasera?".
Poco dopo, mio padre mise sul piatto un altro disco
di Elvis, molto diverso dal precedente per voce e sonorità. Si trattava di
"Mystery Train". Stessa voce, ma più ruvida, acerba, grezza e
totalmente black!!!
Mi piacque! E tanto, tanto, tanto!!!
I giovedì successivi chiesi sempre a mio padre di
metter su almeno un disco di Elvis (ne aveva tanti). Senza saperlo, era nata in
me la grande passione.
Passione che iniziò a piantare le sue radici nel
1987, allorquando TeleMontecarlo dava al pomeriggio molti film anni '60 di
Elvis. Per carità divina, intendiamoci, i film di Elvis li conosciamo un po'
tutti (anche i non fans) e sappiamo che non sono proprio i capolavoroni, però
erano (e sono) un mezzo come un altro per poter vedere all'opera, sia pure a
livello di finzione, il proprio artista preferito. Data anche la scarsità di
video televisivi, in Italia (dove Elvis Presley è da sempre poco o nulla considerato).
Sempre nel 1987, ascoltavo spesso e volentieri una
cassettina con molti dei suoi successi anni '50 e '60. S'iniziava con
"Love me Tender" (1956), ma il vero inizio era dalla seconda, ovvero
la splendida e dolcissima "Loving You". Quest'ultima è una canzone
che amo moltissimo, ed anche Elvis l'amava moltissimo poiché la riprese più
volte dal vivo, nel corso della sua ventennale carriera.
Inoltre, mi ricordo che nell'anno 2000 riuscii a
rivolgermi ad una ragazza -della quale ero innamorato ma non sapevo come
dirglielo causa timidezza- proprio cantandole questa canzone!
"Loving You" è del 1957.
Trent'anni dopo,
nell'87 frastornato di luci e colori discodance (ai magnifici anni '80 sto per
dedicare un futuro post), l'atmosfera dell'American Dream anni '50 riusciva a
resistere ancora bene, proprio grazie alle canzoni di Elvis, assieme a tanti
altri Big dell'epoca come Little Richard, Jerry "the Killer" Lee
Lewis, Johnny Cash, Carl Perkins, Roy Orbison e tanti altri.
La terza ed ultima stabilizzazione del mito Elvis,
in me avvenne proprio nel 2000, siccome potevo finalmente comprarmi i primi cd
ed ovviamente quelli di Elvis erano i primi della lista. Pian pianino, in poco
meno di 6 anni, sono riuscito a completare tutta la discografia. Aggiungendo
alla stessa pure dei cofanetti-box speciali con materiale assolutamente inedito
o comunque d'archivio.
Dell'anno 2000, ricordo con piacere anche un cd che
ricevetti in regalo da un mio zio del Canada; un cd proprio dedicato alle
canzoni elvisiane di autori canadesi, ed intitolato "ELVIS - A Canadian
Tribute".
Youtube permettendo, voglio postarvi un pezzo di
codesto disco, a sua volta pubblicato da un utente americano sul suo canale
youtube. P.s.: se il video non viene visualizzato, prendetevela con lui e/o Youtube.
:)
Qui, grazie all'amico e storico collezionista di
dischi e memorabilia di Elvis, nonché conduttore radiofonico triestino (negli
anni '80) Bruno Pause, ecco varie foto inedite e chicche.
Tra di esse svettano
le foto di raduni anni '80 di fans triestini (un mega raduno si tenne proprio
nell'agosto del 1983 alla Ginnastica Triestina; presenti tantissimi fans
triestini, il chitarrista e cantante Dario Sartori, lo stesso Bruno e tanti
altri. Assieme anche alla locale emittente televisiva Telequattro e un giornalista
de "Il Piccolo" di Trieste).
Ancora un poco di Elvis, in alcuni suoi brani non
molto conosciuti come, ad esempio, la splendida “Santa Lucia” cantata in
italiano!
Iniziamo con "There's Always Me":
Poi il duetto Sinatra-Elvis del 1960:
La swingante "Such A Night":
Un super blues... "Reconsider Baby" (con al sax Boots Randolph):
Ecco "Santa Lucia", interamente in italiano e cantata sullo stile di Mario Lanza:
"Today, Tomorrow and Forever" cantata in coppia con Ann Margret (si tratta di un brano di Franz Liszt):
"Beyond the Reef":
Elvis ed il suo genere più amato, ovvero il Gospel. Qui con il brano "Somebody Bigger than You":
La stupenda, eterna "Can't Help Falling in Love", qui cantata dal vivo con l'orchestra al Comeback '68:
"In the Ghetto", canzone che dimostra quanto Elvis possa interpretare al meglio anche brani impegnati di carattere sociale:
"Suspicious Minds", qui dal vivo a Las Vegas, estate del 1969:
"What now my Love" ("Et Maintenant" di Gilbert Becaud), dal vivo all'Aloha From Hawaii. Primo concerto di un cantante trasmesso in mondovisione, in diretta dalle Hawaii. Concerto a scopo benefico. 14 Gennaio 1973:
Da un altro favoloso concerto, quello di Memphis 1974, ecco un brano sacro intitolato "Help Me":
"I Can Help", dal meraviglioso album "Today" del 1975:
Concludo la carrellata con una delle ultime esibizioni live di Elvis, nel 1977... un Elvis oramai alla fine, ma ancora un Artista con la A maiuscola, nonostante quello che scrivono i giornalai... e qui, con questa vissuta "My Way" cantata con il cuore in mano, ne avete la prova più lampante!!!
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In finale, un paio di video di alcuni performer triestini.
Inizio con un video del bravo Oscar Chersa, storico musicista
triestino ed ottimo interprete di The King:
Come detto tante volte su questo stesso blog, anche
Pilade, alias il triestinissimo Lorenzo Pilat, è un grande fan di Elvis.
Qui una foto raffigurante Lorenzo Pilat alla storica Sagra de la Sardela. Una vera e propria festa popolare (con punte di 2500 persone a sera!) che si teneva -a cavallo tra gli anni '70 e gli '80- sulle Rive di Trieste; questa istantanea è stata scattata proprio il 15 Agosto 1977, un giorno prima della scomparsa di The King!!!
Qui una versione by Lorenzo di una nota canzone elvisiana:
Qui una versione by Lorenzo di una nota canzone elvisiana:
Un altro grande musicista/interprete triestino di Elvis è stato Dario Sartori... di lui, al momento, non ho ancora pubblicato nulla, ma presto gli dedicherò un intero post del mio blog, perché se lo merita veramente!
E per finire in simpatia, un video dall’audio
abbastanza scarso, poiché registrato con un cellulare: il sottoscritto, René,
in un pezzettino di “Hound Dog”, interpretato dal vivo al ristorante/sala da ballo (gestito dall'amico Oscar Chersa e dalla sua famiglia) "La Pignata" (in località S.Barbara, Trieste), nel 2011:
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Si conclude qui questo mio ricordo di Elvis Presley.
Mi
scuso se c’è stata qui e là qualche vena polemica, ma in questi giorni ne leggo
e ne sento di tutti i colori da parte di quelli che dovrebbero essere
professionisti dell’informazione.
E questo mio ricordo vuol essere, nel suo piccolo,
non un’esaltazione del mio idolo, ma una testimonianza sincera e sentita, soprattutto
verso chi non lo conoscesse ancora (musicalmente parlando), di ciò che Elvis ha
saputo e sa ancora dare in termini di emozione, ricchezza umana e spirituale a chiunque lo ascolti.
Sto parlando di una persona che nacque nella piena
povertà, e che per questo motivo anche durante il suo apice seppe comunque
restare un vero Uomo, umile e con i piedi per terra. Un Uomo che amava
veramente i propri fans e che per loro ha saputo spendersi fino all’ultimo, nei
momenti più esaltanti della sua carriera come in quelli più bui. Un Uomo che non si dimenticò mai degli ultimi, donando palate di soldi in beneficenza per tutto il corso della sua sfolgorante carriera ultraventennale (dal 1954 al 1977).
Il resto è
stata la sua vita personale e privata, tirata a mille all’ora fino alle estreme
conseguenze. Ma ciò non macchia e non macchierà mai la sua Arte e la sua Anima.
Chi lo ha conosciuto di persona (parlo delle semplici persone e fans), lo
testimonia ancor oggi, dal vivo, nelle interviste televisive, libri ed Internet.
Tutti gli altri, dai giovanissimi agli ‘anta, lo
testimoniano ogni anno, in agosto (e non solo), riempiendo di fiori ed omaggi
la sua tomba posta nella sua villa chiamata Graceland, a Memphis (Tennessee,
USA).
Perché l’Uomo Elvis Aaron Presley ha sempre
significato Musica. E la Musica è il linguaggio dell’Universo, che apre i cuori
e rende la Vita degna di essere vissuta.
René